Dolore e bruciore al petto e dietro la schiena quando si deglutisce potrebbero essere spie di questa malattia da approfondire

dolore

Si tende a dire che la salute venga prima di tutto e in effetti nessuno potrebbe obiettare nulla in merito. È infatti importantissimo prenderci cura di noi stessi e per farlo sono necessarie tante piccole attenzioni. Fondamentale, infatti, saper captare i segnali che il nostro corpo ci manda e non far passare in sordina alcun disturbo. Il nostro corpo, infatti, ci manda dei messaggi e sarà importante coglierli e sottoporli al medico, perché potrebbero indicare qualcosa che non va.

Un fatto di esofago

Dolore e bruciore al petto e dietro la schiena potrebbero indicare un’infiammazione dell’esofago, la cosiddetta esofagite.

L’esofago appartiene all’apparato digerente, infatti permette il transito del cibo dalla bocca allo stomaco. L’esofagite potrebbe manifestarsi con un lancinante dolore al petto, che potrebbe accompagnarsi a mascella e braccio doloranti. Un altro sintomo sarebbe il bruciore di stomaco, che potrebbe irradiarsi dietro lo sterno. Inoltre, si potrebbe avvertire dolore durante la deglutizione nonché avere difficoltà nel compierla.

L’esofagite stessa però potrebbe essere il segnale di altri problemi associati e che ne sono causa.

Dolore e bruciore al petto e dietro la schiena quando si deglutisce potrebbero essere spie di questa malattia da approfondire

A provocare l’esofagite spesso è il reflusso gastroesofageo. In questo caso tra i sintomi potrebbero rientrare anche nausea e rigurgiti. Sarebbe dunque importante, per contrastare i disturbi, la prescrizione di appositi farmaci o di una dieta adatta.

L’infiammazione dell’esofago però potrebbe associarsi anche a infezioni di varia natura, che riducono le difese immunitarie. Oltre ai sintomi già enunciati si potrebbe verificare perdita di peso e di appetito, nonché sanguinamento seppur in casi rari. Altre cause potrebbero essere l’ingestione di farmaci o sostanze caustiche, la presenza di alcune malattie, come quelle croniche dell’intestino.

Si parlerebbe poi di esofagite eosinofila nel caso si manifesti in seguito al consumo di alcuni alimenti che risultano allergeni. Richiederà dunque una nutrizione compiuta sotto supervisione di un esperto.

Accertamenti

Nella maggior parte dei casi, quindi, per curare l’esofagite sarà importante occuparsi della causa scatenante in modo appropriato seguendo il consiglio medico.

Fondamentale sarebbe accertarsi del disturbo rapidamente così da poter avere ottimi risultati con la terapia.

Per fare ciò sarà fondamentale, alla comparsa dei primi sintomi, approfondire maggiormente e capirne le cause.

Gli esami che il medico potrebbe consigliarci per la diagnosi sono due: un’esofagogastroscopia e una radiografia. La prima consentirebbe di visualizzare le immagini provenienti da esofago e stomaco tramite inserimento di un tubo. In questo modo si accerterà dello stato degli stessi.

La radiografia dell’apparato digerente invece permetterebbe di individuare l’esofagite attraverso determinati segni.

Lettura consigliata

Eccessiva sudorazione, gonfiore addominale, capogiri e tachicardia potrebbero essere sintomi di questa malattia dovuta anche a carenza di vitamine

Consigliati per te