Diventa bianca ma non per la neve, questa valle incantata con un imponente castello e un santuario arroccato che è la meta ideale per una breve vacanza di primavera

Santuario di San Romedio

C’è una valle che a primavera si imbianca ma non per la neve. Il meraviglioso fenomeno avviene grazie ad una incredibile fioritura. Sono i meli che rendono i borghi della zona tappezzati di fiori bianchi piccoli e spessi. Il luogo di cui stiamo parlando è la Val di Non che conquista durante questa stagione gli avventori con panorami che sembrano tratti da un libro di fiabe. Ma cosa possiamo visitare in Val di Non per una breve vacanza o una tre giorni di Pasqua? Ecco qualche spunto a metà fra fiaba e realtà.

Diventa bianca ma non per la neve, questa valle incantata con un imponente castello e un santuario arroccato che è la meta ideale per una breve vacanza di primavera

Prima meta è il Castel Thun. La Valle nonesa si trova veramente a poca distanza da Trento. Si procede verso Nord, oltrepassando i comuni della Rotaliana, patria del vino Teroldego, per essere sommersi dal verde e dal bianco dei meli in fiore. Come sappiamo la valle trentina è fulcro della produzione di mele italiane e i bianchi fiori, presto, lasceranno il posto al salubre frutto. Non solo mele però. Nella frazione di Vigo di Ton troviamo un’altura su cui si erge maestoso Castel Thun. La fortezza era la dimora della nobile famiglia Thun, la più importante del Trentino. Recentemente restaurato, si può visitare in tutte le sue sale e immergersi nella vita di qualche secolo fa fra torrette, bastioni e persino un ponte levatoio. In occasione della Pasqua, a Castel Thun si organizza anche la caccia alle uova, opportunità giocosa per il divertimento dei più piccini.

Il Santuario di San Romedio

Davvero impervia, invece, la via per raggiungere il Santuario di San Romedio. La storia di questo Santuario è legata indissolubilmente all’animale dell’orso. Si narra che Romedio, eremita bavarese poi divenuto Santo, riuscì ad ammansire un orso che sbranò il suo cavallo. Nel bosco adiacente al Santuario, dal 2013 è ospitato Bruno, un orso che quando era cucciolo fu rapito da un bracconiere e venduto al mercato nero. Chi visitasse Santuario, che è composto da ben sei chiese arroccate sull’erto colle, potrà vedere anche Bruno o il custode Fausto mentre gli prepara il pranzo. Bruno è la mascotte del comune di montagna e vive da anni nel grande bosco (recintato) a lato di San Romedio.

Il sentiero “il lavoro, le fate e le streghe”

Ai margini dell’abitato di Preghena c’è un affascinante percorso da scoprire. Qui potremmo imbatterci in una strega volante, in un diavolaccio infuriato o in un orso amico degli scoiattoli. Si tratta di un sentiero sterrato ma ben tenuto dove si susseguono sculture lignee e tronchi scolpiti alternati a totem con i racconti fiabeschi. I bambini, ma non solo, rimarranno allibiti davanti al sapiente lavoro scultoreo.

Da non perdere anche l’affascinante Lago che fu rosso, il Lago di Tovel.

Concediamoci quindi una settimana o un weekend alla scoperta di una Valle che in primavera diventa bianca ma non per la neve.

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