Disoccupazione USA in equilibrio vero livelli di eccellenza. Italia nel mirino

ProiezionidiBorsa

Oggi alle 14,30 ora italiana, sono stati pubblicati i dati USA sulla disoccupazione.

Le buste paga del settore non agricolo hanno battuto le attese uscendo a 201k contro 191k e così pura hanno fatto meglio i libri paga privati non agricoli a 204k contro 190k.

A mitigare una eventuale ventata di eccesso di euforia ci ha però pensato il dato di agosto delle disoccupazione che ha fatto appena peggio del consensus uscendo a 3.9% contro l’aspettativa di 3.8%.

In valori assoluti il 3,9% di disoccupati rimane un dato di eccellenza, direi fisiologico, che conferma lo stato di benessere avanzato raggiunto negli States. Se si pensa che in Italia il livello dei disoccupati in un paese molto più piccolo è tre volte tanto abbiamo chiaro il diverso motore politico e direttivo che muove i rispettivi cicli dell’economia.

Con la seduta odierna la nostra borsa ha preso a pagare dazio allo sforzo di migliore tenuta dei giorni scorsi ed anche il BTP pare meno brillante. Si delinea insomma un quadro a tinte fosche per i nostri titoli che nonostante il mitigarsi delle posizioni del Governo sono ormai il bersaglio preferito della speculazione ribassista. E si sa che questi operatori non mollano l’osso fino a che non hanno raggiunto i propri target anche tramite una o due fasi di sell-off. Costi quello che costi.

E dispiace dirlo ma i target potenziali al ribasso sono ancora molto lontani sia per il FTSEMIB, mentre per il BTP si procederà ad un’analisi per step.

Tra l’altro anche con una marcia indietro del governo che elimini dai propri progetti immediati le iniziative più malviste come il taglio della legge Fornero ed il reddito di cittadinanza, la sensazione è che, comunque, ormai l’attacco all’Italia sia partito e che se non sarà una delle due voci suddette sarà la Flat Tax  o le agevolazioni alle imprese o qualcos’altro.

Addirittura possiamo temere che se anche il governo facesse una marcia indietro globale, l’attacco partirà comunque magari con la scusa del caos politico che si andrà a generare in detto contesto di rinuncia programmatica e conseguente  probabile discioglimento dell’esecutivo con reciproche accuse tra i due attori.

Ovvio che non ce lo auguriamo, ma ragionando per scenari è necessario mettere in conto tutte le ipotesi per non farsi trovare impreparati e col cerino in mano.

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