Disoccupazione mensile sotto il 10% in Italia!

ProiezionidiBorsa

I dati mensili sono certamente quelli più correnti ed influenzati dall’umore del momento. Oggi abbiamo un ‘evidenza immediata che non tutto è da buttare. I mercati internazionali ci hanno preso a mazzate ma qualcosa ci stranisce.

Anzi, ci sorprende, infatti la disoccupazione in calo sotto il 10% a 9.7% contro attese a +10.5% dimostra che una certa fiducia si sta insinuando negli imprenditori, in coloro che i posti di lavoro li creano.

Proprio la fiducia nella situazione corrente e nelle prospettive è quella che può indirizzare un ‘impresa ad assumere piuttosto che a contenere al massimo gli investimenti sul personale.

La fiducia ambientale incide evidentemente di più di manovre e manovrine basate sul precariato.

La disoccupazione sotto il 10% è il primo step per avviare un ciclo macro-economico virtuoso, ebbene se questo dato è stato raggiunto sulla fiducia, ora sarà importante convalidare questo primo obbiettivo con valide scelte strategiche e programmatiche.

Nel caso specifico dell’Italia con un ottimale utilizzo delle risorse messe a disposizione.

Anche perché non tutto è oro ciò che luccica, come ci dice il dato sui direttori degli acquisti del settore manifatturiero, che, sempre su base mensile, si è attestato sotto le attese di 50.3 ed il precedente di 50.1 esattamente a quota 50. Sul filo della recessione.

Una cosa su cui in questi i giorni media hanno prestato poca attenzione , troppo inclini a scatenarsi pregiudizialmente contro il superamento del rapporto 1,6% tra deficit e PIL è l’analisi del medesimo dato negli anni immediatamente precedenti:

2008   -2,70        
2009   -5,30        
2010   -4,20        
2011   -3,50        
2012   -3,00        
2013   -2,90        
2014   -3,00        
2015   -2,60        
2016   -2,50        
2017   -2,30        

 

Visto questo si fa molta fatica a comprendere come e perché un nuovo governo avrebbe dovuto inchinarsi a una soglia dell’1.6% mai rispettata in 10 anni anche da chi in questi giorni gli ha, lobby finanziarie in testa , dato addosso con virulenza verbale e comportamentale come se si stessero per violare parametri sacri rispettati ormai da anni…

Visto questo si comprende meglio perché già oggi il quadro apocalittico comparso sugli schermi di borsa venerdì sia molto meno fosco. Il che non esclude in settimana forte volatilità e nuovi approcci ribassisti in agguato vista la normale proiezione settimanale delineata, ma, nel contempo, aperture come quelle odierne allontanano lo spettro di un sell-off , magari in gap, immediato e difficilmente sanabile nel breve periodo.

In sostanza i mercati stanno prendendo tempo, quel tempo che l’economia reale non può permettersi viste le forze in agguato e i dati macro-economici ciclici inclini all’incertezza.

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