Disoccupazione in calo in Italia

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Può definirsi decisamente soddisfacente il dato sulla disoccupazione in Italia di novembre visto il periodo caotico attraversato dal paese in quel mese.

Stretta tra i vincoli UE e i programmi del Governo pareva l’Italia stesse per affondare.

Invece il dato odierno sulla disoccupazione è risultato in linea con le aspettative a 10,5% ma in calo rispetto le mese precedente fissato a 10.6%

Buono anche il trend della disoccupazione giovanile in Italia

I dati forniti dall’ISTAT ci consegnano anche un ottimo dato relativo alla disoccupazione giovanile.

In calo addirittura dello 0,6%.

E’ un buon segnale che va anche a smentire la presunta poca voglia di lavorare dei giovani che invece in largo numero paiono disposti anche a spunti imprenditoriali o comunque a lavori di sacrificio.

Riassumendo il tasso di disoccupazione giovanile, a novembre 2018, è sceso al 31,6% secondo i dati provvisori dell’Istat.
Nel dettaglio notiamo che la flessione, nella fascia di età 15-24 anni, è stata di 0,6 punti percentuali da ottobre e di 1,5 punti anno su anno da novembre 2017.

Preoccupano gli inattivi sul dato della disoccupazione

Al contrario vi è stato un marginale aumento dei cosiddetti inattivi specie tra le giovani donne tra i 15 ed i 24 anni e ancora di più tra le over 50.
Tra l’altro queste ultime ancora ben lontane dalla pensione.
Quest’ultimo dato conferma la grande difficoltà presente nel reinserimento nel mondo del lavoro per gli over 50 specie per le donne.

Tanto che si registra un tasso di occupazione stabile al 58,6%, dato che peraltro risulta in crescita soltanto per uomini e lavoratori a termine (+162mila).
In flessione, invece, il numero dei dipendenti permanenti (-68mila).

A conferma che anche in Italia gradualmente sta prendendo piede la cosiddetta flessibilità del lavoro e la disponibilità agli spostamenti.

Disoccupazione in Italia: i numeri di quanti lavorano

Riassumendo per il mese di novembre l’Istat stima il numero degli occupati sostanzialmente stabile rispetto a ottobre, con un tasso di occupazione fermo al 58,6% nei dati provvisori. Su base annua, l’occupazione è cresciuta di 99mila unità (+0,4%).

E qui arriva la doccia un po’ gelata che suona come un invito al governo a darsi da fare ora che la manovra è finalmente stata coniata.

Su base annua infatti l’incremento è il più contenuto da maggio 2015.

C’è da lavorare per creare lavoro!

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