Disoccupazione attesa al 17% per metà anno secondo Goldman Sachs

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Il coronavirus, lo abbiamo detto più volte, non passerà innocuo. Le cicatrici negli animi, nei cuori e nelle vite di molti di noi, saranno a dir poco indelebili. E non da meno lo saranno anche le conseguenze sull’economia nazionale e mondiale. Su quest’ultima, il grande gestore patrimoniale Unigestion stima (in: “Macro Investment Views Q2 2020”) in circa $2.500 miliardi i danni complessivi che il Covid-19 arrecherà. Sempre in tema di stime, ma di tipo occupazionali, affermano che ci sarà una disoccupazione attesa al 17% per metà anno secondo Goldman Sachs. Queste stime sono contenute nell’analisi svolte dalla famosa casa d’investimenti americana, che ha calcolato l’impatto dell’emergenza coronavirus sui livelli occupazionali europei.

Stime su Pil

L’analisi condotta dai citati esperti si sofferma a calcolare le maggiori variabili macroeconomiche dell’area euro. tra cui quella lavorativa italiana è vista in termini di disoccupazione attesa al 17% per metà anno secondo Goldman Sachs. Quanto ai livelli di ricchezza prodotta, invece, i loro modelli matematici prevedono una contrazione del Pil fino al 9% nell’eurozona per quest’anno, con Spagna e Italia più colpite. E pari (sempre secondo Goldman Sachs) rispettivamente a -10% e -11%. Purtroppo, è il caso di ribadirlo, non è colpa di nessuno: il Covid-19 è il classico shock esogeno che non ti aspetti e che di noma coglie tutto e tutti impreparati.

E sui tassi occupazionali

Anche sul fronte lavoro le stime non sono rosee, anzi vi è una disoccupazione attesa al 17% per metà anno secondo Goldman Sachs. Questo per l’Italia. Ma – secondo la casa d’affari americana – non andrebbe meglio comunque neanche per il resto d’Europa, dove secondo i loro calcoli i crolli occupazionali parlano di circa -11,5% sempre per la metà del 2020. In questo caso “dovrebbe” essere la Spagna a fare peggio di tutti con un -23%. Mentre Paesi continentali come Germania e Francia soffrirebbero meno, pari – nell’ordine – a -5% e -10%.

Le misure messe in campo da Istituzioni politiche e monetarie

Le risposte dalle Autorità politiche e monetarie in questi mesi non sono mancate. E sono tutte di prim’ordine: talora variano negli importi e nelle forme, ma la filosofia di fondo si eguaglia. Sostenere l’economia, per evitarne il crollo e quindi un protrarsi fuori misura della recessione. Secondo Unigestion in termini aggregati (tra sostegno diretto e prestiti) il denaro raccolto sembra sufficiente per far fronte alle esigenze del loro scenario di base. Secondo il quale si ipotizza una contrazione del Pil (a livello mondiale) pari al 5% circa.

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