Digitalizzazione: Italia all’avanguardia

digitalizzazione

Oggi parliamo di digitalizzazione delle aziende.

Ne siamo convinti se fossimo :
– un po’ meno litigiosi e ciò sarebbe favoriti da un sistema maggioritario secco…

– un po’ più organizzati nel “rivendere” all’estero il nostro enorme e impareggiabile patrimonio turistico

L’Italia in breve tempo riprenderebbe il posto di grande potenza che le spetta.

Ma nonostante tutti i nostri difetti e la atavica capacità di farci del male da soli dando spesso all’esterno una pessima immagine di noi su diversi fronti l’Italia continua a primeggiare.

Del Made in Italy abbiamo parlato recentemente, oggi ci piace soffermarci sul primato dell’ Italia nella digitalizzazione delle imprese.

Digitalizzazione aziendale: un fiore all’occhiello per l’Italia

Sappiamo quanto sia importante la digitalizzazione per rendere le aziende sempre più efficienti e competitive.

Oggi l’insieme delle PMI e della grande industria italiana sono al top nell’evoluzione in corso in Europa.

Da un report 2019 di Kyocer (società di analisi giapponese) apprendiamo che addirittura già sette imprese su dieci sono entrate a pieno titolo nell’era digitale.

Lo studio nipponico ha contattato  1.750 rappresentanti delle imprese, passando da semplici liberi professionisti ai dirigenti o funzionari di aziende multinazionali in sette nazioni europei.

E’ emerso   che il 69% delle aziende italiane ha già reso digitale circa se non di più della metà dei documenti aziendali.

In pratica si viaggia a un ritmo sconosciuto in ben cinque degli altri sette paesi intervistati vale a dire Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Turchia.

Ragionando su chi è più indietro si nota come in Italia soltanto  il 6% delle aziende italiane ha dichiarato di avere a malapena digitalizzato i propri documenti.

Una percentuale esigua che è esattamente la metà di quella di altre nazioni come Germania e Gran Bretagna.

Analizzando i dati scopriamo che  non è su base geografica che esiste una differenza significativa nei tassi di adozione di processi informatizzati, ma come quasi ovvio anche le dimensioni aziendale risultano  un fattore decisivo.

Siamo al 72% tra le aziende più grandi che contano oltre 500 dipendenti, contro il più limitato 41% delle piccole aziende e dei liberi professionisti.

Automazione guidata dal fattore umano

Inoltre, lo studio ha anche evidenziato come il tasso di automazione dei processi aziendali, utile ovviamente per incrementare la produttività, tenderà ad aumentare decisamente in un prossimo futuro.

Si auspica liberando risorse umane per la ricerca e i controlli di qualità e rispetto ambientale.

 

Articoli precedenti di Gianluca Braguzzi

Consigliati per te