Dietro affanno, stanchezza e dolore al petto potrebbe anche celarsi questa malattia troppo spesso sottovalutata

cuore

A causa dei troppi impegni quotidiani, spesso non ci soffermiamo mai abbastanza ad ascoltare il nostro corpo. Quest’ultimo, infatti, manda continuamente dei segnali per farci capire se il nostro stile di vita sia giusto oppure no. A lungo andare, questi segnali sottovalutati potrebbero diventare qualcosa di più grave e quindi è molto importante assecondarli.
Ad esempio, se ci sentiamo sempre stanchi senza aver fatto sforzi eccessivi, e se accusiamo dolori al petto, bisognerebbe prestare molta attenzione. Infatti, questi potrebbero essere i sintomi di una malattia cardiaca spesso sottovalutata: la fibrillazione atriale.
Quest’ultima è l’aritmia più diffusa nella popolazione e compare quando l’attività elettrica degli atri è completamente disorganizzata. Questo disturbo in genere provoca un’alterazione del battito cardiaco che, a sua volta, determina un alterato apporto di sangue agli organi.
In base alla gravità della manifestazione, la fibrillazione atriale può essere:

  • parossistica, quando gli episodi sono intermittenti e scompaiono dopo 48 ore;
  • persistente, quando dura più di una settimana;
  • persistente durevole, quando è continua da un anno;
  • permanente, quando è sempre presente.

A volte, la fibrillazione atriale potrebbe non provocare alcun sintomo. In altri casi, essa potrebbe nascondersi dietro affanno, stanchezza e dolore al petto; oppure potrebbe manifestarsi con vertigini e difficoltà respiratorie. Il battito anormale, inoltre, potrebbe ridurre l’efficienza del cuore, abbassando così la pressione e provocando anche uno scompenso cardiaco.
Un’altra complicazione grave di questo disturbo potrebbe essere l’ictus tromboembolico. Questo fenomeno si verifica quando, a causa della ridotta contrazione atriale e del ristagno di sangue, si formano dei trombi. Questi, una volta immessi nel circolo sanguigno, potrebbero ostruire un’arteria del cervello e provocare un ictus.

Quali sono le cause della fibrillazione atriale?

Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, le cause della fibrillazione atriale non sono del tutto certe. Tuttavia, alcuni studi hanno evidenziato che questa malattia potrebbe comparire maggiormente con l’avanzare dell’età. Inoltre, sarebbe più frequente in quei soggetti che hanno già altre malattie cardiovascolari, come ipertensione, arteriosclerosi, cardiopatie e così via. Infine, la fibrillazione atriale potrebbe essere associata anche all’ipertiroidismo, alla polmonite, all’asma, al cancro ai polmoni e al diabete. Non bisogna però dimenticare che questo disturbo potrebbe manifestarsi anche a causa del consumo di sigarette, o con l’abuso di alcol, droghe, caffeina, bevande energetiche e tè.

Quindi, dietro affanno, stanchezza e dolore al petto potrebbe anche celarsi questa malattia troppo spesso sottovalutata

Nel caso in cui compaiano questi sintomi e la frequenza cardiaca sia inferiore a 60 battiti al minuto, o superiore ai 100, è opportuno rivolgersi al medico.
Quest’ultimo potrà quindi eseguire un elettrocardiogramma (ECG), che serve a registrare il ritmo e l’attività elettrica del cuore. Tuttavia, la fibrillazione atriale potrebbe essere diagnosticata solo se l’aritmia è in corso durante l’esecuzione dell’esame.
Per superare questo limite, il medico potrebbe richiedere di indossare un ECG portatile, che tiene traccia del battito cardiaco durante tutta la giornata.
Fra gli altri accertamenti potrebbero rientrare l’ecocardiogramma, la radiografia toracica o le analisi del sangue.

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