Diarree notturne, ulcere, febbre e dolori addominali potrebbero segnalare la presenza di una malattia intestinale che andrebbe curata in questo modo

intestino

Tra le malattie intestinali non molto conosciute c’è il “morbo di Crohn”, o enterite regionale, una malattia infiammatoria cronica, non contagiosa. Essa può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale: dalla bocca all’ano. Solitamente, insorgerebbe in individui aventi una predisposizione genetica alla medesima. Si tratta di una malattia autoimmune, che, pertanto, si caratterizza per una risposta immunitaria abnorme ai batteri presenti nell’intestino.

Sicché, con la malattia di Crohn, questi provocano la formazione di ulcere, che causano specifici sintomi. Solitamente, insorgerebbe negli adolescenti e nei ventenni, anche se, ipoteticamente, potrebbe presentarsi a qualsiasi età. La diagnosi di questa malattia non può essere precoce, in quanto interviene, normalmente, quando già si è presentata la sintomatologia. Quindi, generalmente, viene diagnosticata quando il danno intestinale è già in atto.

Sintomi della malattia

Veniamo, adesso, a specificare quali sono i sintomi caratteristici della malattia di Crohn. Essa presenta dei sintomi in comune con la sindrome del colon irritabile. Tuttavia, quest’ultima è una malattia benigna, che non porta a conseguenze gravi. Per questo motivo, è importante rivolgersi ad un medico competente che sappia effettuare la giusta diagnosi. Diarree notturne, ulcere, febbre e dolori addominali, sarebbero generalmente i sintomi della malattia di Crohn. Normalmente, la presenza di febbre e diarrea notturna, distinguerebbero le due malattie, in quanto sintomi tipici delle patologie infiammatorie. Sicché, per scoprire se ricorra un caso di malattia di Crohn, lo specialista prescriverà alcuni esami del sangue. Poi, quelli delle feci ed esami strumentali, come la colonscopia. Prima di eseguirle, solitamente, si dovrà effettuare una cura di purghe, perché il colon possa essere visualizzato in maniera chiara.

Diarree notturne, ulcere, febbre e dolori addominali potrebbero segnalare la presenza di una malattia intestinale che andrebbe curata in questo modo

Una volta diagnosticata la malattia, occorrerà iniziare immediatamente la terapia. Ciò in quanto, diversamente, i danni intestinali potrebbero diventare talmente gravi da rendere necessario il ricorso alla chirurgia. Per questa patologia esistono farmaci biologici di ultima generazione. Si tratta di anticorpi monoclonali, somministrati tramite iniezioni o infusioni sottocutanee. Essi sarebbero finalizzati a neutralizzare l’infiammazione. L’aspetto positivo è che, a differenza di altre gravi patologie, in questo caso, se le terapie hanno successo, sono risolutive. Cioè, il paziente può tornare a condurre una vita normale, a tutti gli effetti. Naturalmente, sarà necessaria la continuazione della cura nel tempo, ma i risultati possono essere del tutto vantaggiosi.

Lettura consigliata

Per un intestino in salute e una corretta digestione, questi sarebbero i comportamenti da adottare secondo gli esperti

Consigliati per te