Di questo passo il pesce serpentiforme corre il serio rischio di estinzione 

anguilla

L’organizzazione svedese Fisheries Secretariat (FishSec) ha lanciato un allarme globale che riguarda il mondo ittico. Purtroppo le anguille europee sono in forte declino e di questo passo il pesce serpentiforme corre il serio rischio di estinzione. Infatti l’Unione internazionale per la conservazione della natura ha inserito questa specie ittica nella lista rossa.

Purtroppo tutti gli interventi attuati per salvaguardare l’anguilla non hanno prodotto gli effetti sperati. Infatti i forti interessi commerciali della pesca professionale e ricreativa ha avuto il sopravvento.

L’intervento dell’Europa

La Commissione Europea quattro anni fa ha chiesto lo stop della pesca di anguille oltre i 12 centimetri. Di contro gli Stati che si affacciano sul Mar Baltico hanno concordato un fermo pesca per 90 giorni all’anno.

L’intervento per la salvaguardia della specie è continuato. Nel 2018 la Commissione Generale per la Pesca del Mediterraneo ha imposto uno stop per 90 giorni durante la migrazione dell’anguilla e parallelamente introducendo zone di restrizione alla pesca. Tutti tentativi per proteggere ulteriormente l’anguilla ma i benefici sono stati veramente pochi.

Le regole non vengono rispettate

Purtroppo l’anguilla corre il serio rischio di estinzione perché non sempre le regole stabilite vengono rispettate. Danimarca, Svezia e Paesi Bassi, secondo quanto riporta il rapporto FishSec, permettono la vendita nel periodo di fermo della pesca tenendo le anguille chiuse in contenitori di stoccaggio. Un’accusa decisamente forte che accende i riflettori sulla reale situazione ittica. Nel Mar Baltico avviene la maggior parte delle catture con 856 tonnellate negli Stati lungo la costa occidentale e 520 tonnellate negli Stati membri del Mediterraneo.

Eppure nonostante numeri così roboanti, l’anguilla è una specie fortemente minacciata. Facendo un raffronto su quanta produzione di anguille avveniva negli anni ’70 ad oggi si è passati da 1.500 tonnellate a poco più di 200 tonnellate.

Fermare questo trend negativo

L’intervento dell’UE di costringere al fermo pesca per tre mesi non ha prodotto l’effetti sperato. Parallelamente la diffusione delle anguille si assottiglia sempre di più. Perciò è necessario un intervento forte con azioni efficaci e controlli serrati.

Di questo passo il pesce serpentiforme corre il serio rischio di estinzione

Dunque per proteggere seriamente questa specie ittica è necessaria una vera moratoria sulle catture altrimenti di anguille sulle nostre tavole veramente non ne arriveranno più.

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