Der Spiegel, cambia idea sugli Italiani?

Der Spiegel

Der Spiegel, cambia idea sugli Italiani? Le scuse nel noto giornale tedesco, sono tardive?

Per me sì! Comunque le accettiamo.

Dopo anni di attacchi e pregiudizi sull’Italia, molto spesso indotti da film e serie televisive sulla mafia, hanno distorto la percezione della popolazione tedesca.

Il noto settimanale  ha cambio indirizzo e vuol proporre una campagna pro-Italia?

Riteniamo  che tutti possano cambiare idea, non vorrei che questo indirizzo fosse soltanto di facciata e momentaneo.

Lo stereotipo dell’italiano spendaccione e con scarsa voglia di lavorare  non solo è menzognero ma non rappresenta nemmeno minimamente la realtà.

Dopo anni di attacchi al nostro paese, forse per motivi politici, un articolo controtendenza, che certamente non rappresenta un riscatto alla nostra dignità nazionale.

Comunque può essere un inizio. Vediamo cosa tratta  a grandi linee questo articolo.

Der Spiegel e l’Italia

Il pregiudizio sull’Italia spendacciona determina la politica dei paesi forti della UE nei suoi confronti.

La colpa non è della  politica diretta della Germania, ma si deve cambiare rotta.

Prende determinati dati macroeconomici, e vede che l’Italia dal 1992, al netto delle spese  per interessi sul debito pubblico, ha  avuto eccedenze di bilancio anno dopo anno.

Il problema è che le spese pubbliche, in  particolare quelle per gli investimenti,sono ferme, ristagnano dal  2006 mentre in Germania sono aumentate del 20% . Ciò è dovuto anche  ai  parametri di Bilancio UE per il patto di stabilità che non permettono di eliminare dal conto delle uscite queste spese.

La Germania deve smetterla con le indicazioni che sono state date negli ultimi anni, in quanto i maggiori benefici della moneta unica sono stati divisi non equamente infatti i tedeschi hanno potuto beneficiare maggiormente di questa stabilità nei cambi.

Ricordiamo che il serpente monetario europeo, voluto soprattutto dalla Germania del tempo, prevedeva cambi quasi fissi con oscillazione massima del 2,25%. L’Italia e altri paesi, per la loro intrinseca situazione economica, avevano la possibilità di uno scostamento maggiore pari al 6,25%.

Si deve intervenire o tra pochi anni l’Unione Europea non sarà più quella che siamo abituati a conoscere.

Forse sia in Italia che in Francia potranno emergere dei leader come Trump e Johnson che non vorranno più giocare con:” il gioco sul quale la Germania costruisce da decenni il suo benessere».”

L’Europa ha un destino comune e quindi nel bene e nel male si devono mettere in comunione gli utili e le perdite, questo doveva essere fatto per gli EURO BOND.

In un matrimonio si fa così!

Siamo ancora in tempo? A questa domanda non viene data risposta, purtroppo.

Da parte dell’Italia si devono rivedere molte cose, eliminare i vari privilegi nel settore pensionistico, rimodulare la tassazione fiscale,  anche se questa deve essere affrontata a livello europeo, dato che in alcuni paesi siamo in presenza di un vero e proprio Dumping fiscale (per esempio l’Olanda).

Saremo tutti uniti, daremo il meglio di noi? Solo le future generazioni potranno saperlo, è sul loro futuro che stiamo  agendo adesso.

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