Deflazione in Germania: BCE questo è il momento!

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Deflazione in Germania!?

Se è vero come più volte ribadito da Mario Draghi che la mission principale se non unica della BCE è contrastare e regolare l’inflazione, ebbene questo è il momento di agire.

Certamente non nella direzione restrittiva fin qui adottata.

Vediamo il perché.

Austerity fuori luogo in area UE

La dovuta premessa è che in area UE una vera ripresa tra le nazioni più importanti non c’è stata.

Soltanto la Germania ha assaporato qualche trimestre di buona crescita ma nulla più.

L’evento di una inflazione senza crescita è alquanto improbabile per non dire impossibile.

Nonostante questo la BCE spinta dagli ossessivi burocrati tedeschi ha sempre mantenuto un approccio rivolto all’austerity che era ben poco compatibile con l’andamento economico di buona parte dei paesi UE.

La stessa Germania, come conferma l’evoluzione attuale, pur godendo di una contingenza migliore non avrebbe necessitato di un approccio così conservativo.

Deflazione_Prezzi alla produzione in Germania in forte calo.

Che di tutto vi fosse necessità tranne che di un’austerity così vigorosa lo confermano una volta di più i dati sui prezzi alla produzione in Germania.

Vediamoli:

    Indice tedesco dei prezzi di produzione (Mensile) (Dic) -0,4% -0,2% 0,1%
    Indice tedesco dei prezzi di produzione (Annuale) (Dic) 2,7% 2,9% 3,3%

 Su base annua siamo scesi a +2,7% rispetto al precedente di +3,3% e anche sotto il consensus posto a +2,9%.

Considerato l’euro debole un risultato tutt’altro che inflazionistico e rassicurante.

Sua base mensile scatta addirittura la riprova che si viaggia in direzione opposta alla crescita.

Un -0,4% versus -0,2% atteso e +0,1% precedente segnala un vero e proprio rallentamento in atto.

E se manca la produzione in proporzione mancheranno i redditi e poi i consumi e così via…

Un ciclo che pare scontato se la BCE non muterà direttamente l’approccio.

Deflazione_Liquidità ma non solo alle banche

Considerato che i tassi sono già a zero la BCE a differenza della FED e della BOE non ha grandi margini di manovra sui tassi.

Anzi, direi proprio pari a zero.

In una situazione del genere servirebbe mutare l’approccio.

Per esempio è evidente dato i diversi sviluppi che il QE europeo limitato ai bond governativi non ha ripulito le banche dagli asset tossici lasciandole ingolfate e incapaci di svolgere il proprio specifico ruolo di sostegno alla crescita.

Va detto che le banche andranno aiutate soltanto in cambio di partecipazioni pubbliche e del rispetto di precise normative che impediscano la replica degli errori precedenti.

Si potrebbe poi andare oltre intervenendo la BCE, come già accade in Gran Bretagna direttamente anche nel finanziamento ad aziende e privati a condizioni molto vantaggiose.

Utopia? Quando i tempi si prospettano complicati è necessario abbattere gli steccati tradizionali che a simili condizioni hanno portato…

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