Debito pubblico italiano: come un iceberg?

Debito

In questa sede si riprende / completa il discorso sulla dinamica del debito pubblico italiano iniziato nei precedenti articoli:

Il peggio non è passato

Indicatori di incertezza politica

 Indicatori di stress finanziario

Recentemente è stata messa a nudo la struttura evolutiva della curva del Debito/PIL, estrapolandone concause storico-accompagnatorie, sociali, finanziarie e non ultimo, politiche.

Debito pubblico italiano: spread e curve dei rendimenti

Di seguito si guarderanno nuovamente le curve dello spread (sottrazione o differenza; MAI indicarlo come differenziale) tra i rendimenti ITA/BTP e GER/BUND a 10 anni, ma anche le curve con durata 2 anni.
Si fornirà inoltre una analisi qualitativa dello SPREAD cumulato o sintetico il cui procedimento di ottenimento è molto semplice. Permane l’operazione di sottrazione o differenza (mai differenziale), dove il primo termine è quello del paese oggetto d’interesse, cioè il rendimento del governativo italiano a 10 anni o a 2 anni.

Il secondo termine invece è la somma dei rendimenti dei tre governativi di EuroArea a GDP maggiore: ITA10y – {GER10y+FRA10y+SPA10y}; ITA02y – {GER02y+FRA02y+SPA02y}.

Questo indicatore permette di valutare storicamente quanto il paese Italia paga i prestiti ottenuti rispetto il principale aggregato GDP della moneta comune, evidenziandone naturalmente i trends primari. Ne sono possibili ovviamente molteplici altre varianti, allargando la base dei paesi di confronto.

Tutte le curve sono fornite in TradingView, ema-format, scala lineare, frame mensile e sono disponibili in risoluzione aumentata alla sezione figures.

Debito pubblico italiano: dati

Gli spread singoli (10y e 02y) mostrano chiaramente una lunga fase di assestamento e miglioramento dei conti pubblici italiani.

Questo dopo gli eccezionali e nefasti eventi di inizio anni ”90, a conclusione di un trentennio che ha meritato la notazione Schema Ponzi-Sindona nel precedente contributo.

La successiva fase (post-2007) ha molto rapidamente riassunto i medesimi connotati del trentennio simil-fraudolento (1964-1994).

La recente storia grafica ha della caratteristiche molto interessanti in quanto importanti segnali rialzisti su ambedue gli spread si sono già visti, verificati, validati, fin dal 2015.
Tutta la successiva fase è stata in buona sostanza una semplice progressione rialzista dei due spread singoli, con una impennata asintotica proprio durante la fase di acuta incertezza politica caratterizzata dalle elezioni di primavera 2018.

Poi la fase di insediamento del nuovo Governo fino ad ora, ha visto una lenta e parziale decrescita dei due spread, permanendo però le due curve all’interno della rispettiva banda (GraphicalContest fuxia) orizzontale dai connotati rialzisti. Difatti i targets attivati graficamente in queste figure permarranno tali fin quando le curve si manterranno sopra i MID levels segnalati, con targets intermedi proprio i massimi di periodo (10yA & 02yA). Solo in caso di discesa valida e decisa sotto i rispettivi MID levels, si otterrà un re-switch dei targets verso le rispettive basi (10yB & 02yB).

Debito pubblico italiano: spread

I due SPREAD cumulati o sintetici raccontano una storia differentemente interessante.
Anche in essi si vede la fase di miglioramento stabilizzazione dei conti pubblici 1994-2007, ma appare decisamente lateral-rialzista rispetto gli spread singoli, segno evidente che la dinamica in seno all’area ECU/Euro era globalmente sempre negativa per il nostro Paese.
L’evoluzione dei due SPREAD cumulati dopo il 2007, mostra che l’Italia è andata progressivamente fuori controllo, avallando in pieno il fallimento sequenziale di politica economico-finanziaria dei governi indicati nel precedente contributo, Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni.

Il primo evento critico (spread sintetico > -5%) del secondo stadio Ponzi-Sindona dei nostri conti pubblici, ha avuto luogo nel 2011-2012 per il 10y e addirittura nel 2008-2009 per il 02y.

La seconda e più incredibile evoluzione peggiorativa (spread sintetico > 0%) è avvenuta nel 2016 prima e nel 2018 consolidata poi per il 10y, e addirittura nel 2012 prima e consolidatasi nel 2014 poi (e in poi), per il 02y!!!
Praticamente i due benchmarks italiani di Bond Governativi pagano ben più della somma dei primi tre players di EuroArea, e ciò sta accadendo da ben prima dell’estate 2018; inoltre la progressione rialzista da -5% a 0% è stata inesorabilmente e fortemente crescente fin dal 2011 (10y) o 2009 (02y).

Debito pubblico italiano e Area euro

La barriera personale dello 0% di spread cumulato o sintetico rappresenta la personale soglia di insostenibilità dei conti pubblici italiani. Tale soglia presuppone non tanto uno stato di imminente insolvenza, ma uno stato di insostenibile amalgama finanziaria europea tra i principali players di EuroArea.

Questo fatto, connesso all’attuale evoluzione grafica della curva Debito/PIL e alle attuali quotazioni assolute della stessa (livelli > ventennio fascista), pone l’Italia in una indubbia posizione di imminente ristrutturazione del debito (prossimo decennio?? post-Draghi??), probabilmente rimandata e/o non iniziata per una semplice serie di concause:
— stabilità politica di EuroArea & EU;
— fragilità banc-assicurativa europea ancora non in grado di reggere un simile urto;
— magnitudo fuori scala dell’evento “ristrutturazione debito Italia” in modalità NON ordinata e NON mascherata.

Debito pubblico italiano: Conclusioni

La seconda fase dello schema Ponzi-Sindona (la mirabile collezione di errori transgenerazionali) emerge chiaramente anche dalla evoluzione delle curve degli spread cumulati o sintetici.
Attualmente, e da molto trimestri, l’Italia paga una % sul debito ben superiore alla somma delle % dei primi tre players di EuroArea.

Questo fatto è insostenibile per la stabilità socio-economico-finanziaria della EU/EuroArea, soprattutto alla luce dei progressi ragguardevoli dei bilanci statali di Grecia e Portogallo.

Un nota conclusiva interessante sta nell’inverso arrangiamento mostrato dalla coppia di spread singoli (10y > 02y) rispetto alla coppia di spread cumulati o sintetici (10y < 02y).

Questo significa che, la rischiosità della tenuta conti pubblici italiani è maggiore a breve termine (2y = 2021-2022??), quando si compara l’Italia con i tre principali players in seno alla EuroArea???

Irrinunciabile il ritorno repentino sotto la 0%-line per ambedue gli spread sintetici, con ribasso sotto le MID-lines nei due spread singoli.

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