Debito pubblico americano: verso il baratro?

Debito Usa

Il debito pubblico americano è sostenibile?

Oppure cela il rischio di un default di colossali proporzioni, con gravi ripercussioni per l’intera economia mondiale?

Da qualche tempo continuano a susseguirsi, da parte di organi di stampa ed enti, come il FMI, degli alert sul debito pubblico americano, che diverrebbe sempre più insostenibile.

Secondo queste tesi, sarebbe in corso un grave rischio per l’economia mondiale.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Basti pensare a cosa succederebbe se non venissero rimborsate scadenze di titoli USA e all’impossibilità di provvedere al fabbisogno pubblico del Paese a stelle e strisce.

Debito pubblico americano: direzione deflagrazione?

Ma le cose stanno davvero così?

Come mia consuetudine, vi svelerò come stanno realmente le cose e, perché no, mettendovi anche al corrente di vecchi segreti della storia americana, non più tali.

Sicuramente il debito pubblico statunitense è molto cresciuto nel tempo, in particolare negli ultimi anni del governo Trump.

Il Presidente aveva detto, in campagna elettorale, che avrebbe provveduto a risolvere questo problema, ma il debito altro non ha fatto che crescere.

Una delle probabili cause le riforme fiscali, che hanno abbattuto il carico tributario, senza tuttavia che seguisse quel risultato moltiplicatore nell’economia del Paese. Almeno sinora.

Ed ecco, quindi, episodi come quello tipico dello shutdown.

Significa che il debito pubblico ha raggiunto un limite, costituito dal tetto al debito voluto da una precedente decisione parlamentare.

Ed in base al diritto USA, quando si raggiunge tale livello, il Governo non può più indebitarsi.

Ma in realtà, non succede nessuna catastrofe.

Episodicamente non ci si può più indebitare, ma dopo un po’, ecco che giunge un nuovo accordo e via, tutto torna come prima.

Neppure i mercati hanno mai dato segno di temere gli shutdown che talora si verificano.

Al più, le Borse stanno ferme o si limitano a qualche banale presa di profitto, e poi ecco che ripartono.

Debito pubblico americano: perchè non fa paura?

Ma come mai non succede una catastrofe?

Perché i mercati non invertono consolidate tendenze rialziste in tali occasioni, se il debito americano può fare veramente default?

La risposta è molto semplice: perché il debito USA, in realtà, non può fare veramente default, neppure se fosse 10 volte quello attuale.

Ed altrettanto semplice è il motivo.

Il Governo necessita di soldi?

Lo fa presente alla FED, e questa stampa i soldi nel quantitativo richiesto, e si prende, in cambio, altrettanti titoli del debito pubblico.

Se, per assurdo, nessun investitore privato avesse più fiducia nel debito USA, il Governo avrebbe una soluzione a portata di mano.

Far stampare alla FED il denaro necessario al rimborso.

Certo, il debito crescerebbe, ma nessun problema.

A sua volta, il Governo potrebbe far stampare alla FED i soldi necessari per ripagare alla FED stessa i precedenti titoli acquistati, e a sua volta la FED si riempirebbe di altri titoli, con scadenze sempre più lontane.

Strategia, quest’ultima, non a caso denominata allungamento del debito.

Da quanto detto sopra, credo si comprenda abbastanza chiaramente che negli USA il tutto  è sostanzialmente riconducibile ad una partita di giro.

Un discorso più nominale, che reale.

Ecco perché non possono verificarsi quelle catastrofi che potrebbero verificarsi in caso di vera insolvenza.

Debito non restituito che provoca fallimenti a catena, e via dicendo.

Unico impedimento il vincolo giuridico che ad un nuovo tetto del debito corrisponda una specifica autorizzazione parlamentare, altrimenti scatta lo shutdown.

Ma questa situazione altro non è che un’occasione per far conseguire al Parlamento alcune concessioni da parte del Presidente, insomma occasione di scambio politico.

Il Presidente cede ad esempio sul veto ad una legge, gradita ai parlamentari, e questi aumentano il tetto del debito.

Debito pubblico americano: i veri problemi

Il problema vero è un altro.

Dopo la fine della convertibilità aurea del dollaro, il valore della moneta dipende dal rapporto tra circolante monetario e controvalore, a prezzi correnti, dei servizi e prodotti realizzati dall’economia USA.

Al numeratore questo secondo dato, mentre al denominatore il circolante.

Ne risulta il valore effettivo del dollaro.

Una eccessiva produzione di moneta, rispetto al controvalore effettivo dell’economia USA, rischierebbe quindi di provocare crisi inflazionistiche.

Ma ecco che, a tale proposito, probabilmente si è arrivati ad un’integrazione del meccanismi ufficiali della finanza e del diritto statunitensi, con alcuni piani segreti in deroga.

Non sarebbe la prima volta che i Governi vi ricorrono, e nel prosieguo del presente articolo vedremo come e perchè.

Ma torniamo al tema del debito pubblico.

ll piano segreto consisterebbe in un accordo tra FED e Governo: si sta generando una eccessiva circolazione monetaria, rispetto al tasso di sviluppo dell’economia?

In questo caso, continuare a creare debito pubblico, con correlata emissione di base monetaria, potrebbe effettivamente generare forte inflazione.

Cosa si fa, allora?

Si adotta una soluzione che io stesso, modestamente, avevo ipotizzato già molti anni fa.

A ben vedere, non è la creazione di base monetaria in quanto tale, a determinare inflazione.

Ma quella creazione di base monetaria che viene portata a conoscenza di tutti.

Debito pubblico americano: stampare denaro ma…

Se invece si stampasse denaro da poter utilizzare senza renderlo pubblico, senza farlo sapere, e senza correlata emissione di debito pubblico, ecco che si creerebbe moneta in più. Ma il sistema economico, non sapendolo, non sarebbe condizionato da un eccesso inflazionistico.

Parrebbe che sia quello che ogni tanto capita negli USA, e veramente non solo negli USA, probabilmente anche in Giappone, Inghilterra, e Svizzera.

Denaro stampato senza correlata emissione di titoli del debito e che il Governo utilizza liberamente.

Alcuni analisti hanno infatti notato, in base a dati a loro disposizione, un accrescimento della base circolante in eccesso rispetto ai titoli del debito pubblico emessi.

Il condizionale è d’obbligo, ma sarebbe sicuramente un pilastro in più per la sostenibilità del debito.

Debito pubblico ed effetti sui mercati

Ed i mercati?

Questi rappresentano una sorta di prova del 9, tramite la curva dei rendimenti.

Paesi in cui i mercati proiettano un default del debito pubblico, sono quelli in cui la curva dei rendimenti è completamente invertita al ribasso, senza che mai su alcuna scadenza riparta una curva rialzista.

In genere, invece, se la curva dei rendimenti si inverte al ribasso su un tratto, per poi riprendere la pendenza rialzista ordinaria su un altro tratto, esprime invece una normale crisi economica, legata al susseguirsi dei cicli appunto economici, ma senza proiettare rischi di default.

E’ appunto il caso della curva dei rendimenti statunitensi.

Debito pubblico americano: accordi segreti?

Ma vediamo ora una possibile conferma di alcuni accordi segreti già nel passato della storia USA.

Storicamente, prima della sconfitta dei nazisti, gli sviluppi dell’aeronautica e della missilistica americane non erano un granchè.

Guarda caso, in breve volger di tempo, ci fu uno sviluppo tecnologico per molti versi non spiegabile.

Il merito, però, non fu degli americani, ma di un tedesco, Von Braun, artefice delle V1 e V2 tedesche sotto il nazismo, e poi messo a capo dello sviluppo aereospaziale USA.

Pare che accordi segreti gli assegnarono non solo un posto di prestigio, ma anche benefit che, solitamente, a scienziati prima nemici, non sono di certo accordati.

Secondo taluni però, neppure i tedeschi sarebbero stati così in gamba, ed avrebbero beneficiato di accordi con potenze extraterrestri, e gli USA pare abbiano seguito poi anche questo esempio, senza limitarsi ad accordi solo con ex nazisti.

Per alcuni, addirittura consentendo la realizzazione sul proprio territorio di basi segrete miste umane con extraterrestri, come la famosa base di Dulce

Vi sarebbero quindi diverse prove di accordi financo con popolazioni aliene.

Ma, se così fosse, perché stupirsi di accordi più o meno segreti tra organi di uno stesso ordinamento, come presidente e FED?

Comunque, è quanto meno provata, sicura, una serie di accordi segreti tra scienziati nazisti ed USA, se poi a loro volta legati ad invenzioni aliene o meno, resta incerto o “ipotesi diciamo fantasiosa.o meno.

Tra queste la famosa die glocke, o campana, una sorta di veicolo capace di viaggiare nel tempo e nello spazio.

Debito pubblico americano: le mie conclusioni

Non sarebbe un caso che diversi testimoni, soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, abbiano visto questo genere di oggetti sorvolare i cieli statunitensi.

Possiamo quindi dire che, se non con certezza assoluta, il governo USA probabilmente ha stipulato patti segreti sia con nazisti sia, forse, anche direttamente con potenze aliene.

Non sarebbe ancora più semplice aver realizzato un piano segreto con la FED?

E comunque, a prescindere da tale eventuale componente, anche il consueto meccanismo di rapporti tra FED e Governo impedisce un default.

Se si realizza, provvisoriamente, è semplicemente dovuto alla regola del tetto del debito, che rappresenta una mera occasione di trattativa politica tra Parlamento e Presidente USA.

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