Dazi: quanto rischia l’Unione Europea?

Dazi

Dopo il deflagrare delle guerra sui dazi tra USA e Cina ora il timore è che la battaglia protezionistica possa estendersi e coinvolgere anche l’Unione Europea.

Delineiamo gli scenari possibili.

Secondo Amundi il rischio è effettivo e reale e molte azioni europee subirebbero pesanti conseguenze da una eventuale estensione dei dazi USA all’UE.

Si calcola che attualmente il 20% dei fatturati complessivi delle società che compongono l’indice benchmark MSCI Europe è diretto verso gli Stati Uniti.Viceversa soltanto il 14% dei fatturati delle società dell’MSCI Usa viaggia in direzione  Europa.

In caso di battaglia doganale dunque  gli Usa avrebbero a livello meramente numerico tutto da guadagnarci.

Poi nel concreto è prevedibile un grande caos, un impatto negativissimo sui mercati e quindi nessuno avrà mai veramente vinto.

Gli esperti di Amunditra l’altro avanzano una view originale sostenendo che nell’eventualità non sarà il settore auto e& co il più colpito.

Secondo gli analisti sono altri i settori più sensibili agli Usa, ad esempio i beni strumentali, i prodotti alimentari, le bevande e il tabacco o il settore sanitario, che potrebbero quindi pagare un prezzo molto alto a barriere doganali e/o dazi.

Oltre ai dazi anche la BREXIT

Il report di Amundi si muove sui vari step della politica di Donald Trump partendo dal suo insediamento alla Casa Bianca fino alla tregua siglata a luglio 2018 con l’Unione Europea.

Poi a febbraio 2019, il Segretario al Commercio USA ha nuovamente alzato la posta ponendo in centro alle attenzioni l’auto europea.

Dopo di che ad aprile nuove punturepolemiche degli USA quando hanno rilevato la scorrettezza degli aiuti pubblici al progetto airbus…

L’Europa sta agendo in forma preventiva tanto che in aprile il Consiglio dei ministri Ue ha dato via libera alla apertura di una trattativa per raggiungere  un nuovo accordo commerciale con gli Usa.

Peccato che, con la consueta lungimiranza di Bruxelles,  i negoziati riguarderanno soltanto i sulla produzione industriale e non includeranno agricoltura, servizi, accesso agli appalti pubblici e protezione degli investimenti.

Oltre a tutto questo vi è anche il concreto rischio di una Hard BREXIT ovvero l’uscita della Gran Bretagna dall’UE senza accordo.

La qualcosa potrebbe far scattare automaticamente dazi doganali come previsto dalle norme del Wto.

Tale subdola normativa infatti prevede aumenti diversificati  da un prodotto all’altro e colpirebbero in particolare il settore auto sia nel Regno Unito sia in area UE.

Si parla di possibile aumenti dei prezzi del settore auto che potrebbero arrivare oltre il 10%!

Germania a rischio in caso di dazi negli USA

Interessante anche volgere lo sguardo all’esposizione dei singoli paesi all’export verso gli Usa.

Le quote di esposizione europea verso gli USA sono molto ampie e diversificate da paese a paese.

Si passa dal 2% del Portogallo al quasi 30% della Svizzera.

Le quattro borse dell’MSCI Europe – Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera,  hanno un’ esposizione agli Usa che varia dal 16% al 30%.

La media risulta dunque del  22%.

La Germania con le sue varie grandi marche  auto è certamente la nazione più esposta. Si arriva vicino al 40% in alcuni settori specifici.

Non c’è che dire Berlino trema…

Approfondimento

Come investire con la guerra dei dazi?

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