Dazi e trattative sostengono le borse

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I dazi rappresentano una preoccupazione per le economie e i mercati azionari globali.

Ieri ci ha pensato Larry Kudlowconsigliere economico della Casa Bianca, a dare una mano alle borse nel ritrovare il buon umore.
Ha infatti aperto a soluzioni diplomatiche nella guerra sui dazi tra USA e Cina.

A detta di Kudlow il presidente Donald Trump ritiene che vi siano buone possibilità” che le due nazioni possano raggiungere degli accordi soddisfacenti per entrambe le parti.

Ormai siamo in vista del faccia a faccia in occasione del G20 e queste parole: “c’è molta comunicazione con il governo cinese a tutti i livelli” hanno ridato vigore ai mercati.

Soltanto lunedì Trump era stato al contrario molto più cauto, definendo “altamente improbabile” uno slittamento del rialzo dei dazi in programma a gennaio.

Ma, siamo a fine anno, evidentemente la voglia di rally , dopo i recenti ribassi, si alimenta al primo soffio…

Probabilmente i mercati ricordano le parole di Trump subito dopo le elezioni di Midterm quando disse esplicitamente che le sue azioni sui dazi doganali erano finalizzate ad avviare una trattativa più che una guerra in materia.

L’ottimismo sui mercati ha spinto anche le Borse asiatiche con Tokyo che ha chiuso guadagnando l’1,02%.

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Macron VS Trump

Al contrario proprio stamattina ci ha pensato il geniale Macron ha riportare dubbi e negatività sulle borse.

Il presidente francese alla disperata ricerca di consensi e di appigli coi quali giustificare la crisi economica e sociale della Francia,  si è letteralmente scagliato contro Trump e la politica dei dazi doganali.

Evidentemente cercando il consenso di quella intellighenzia internazionale che osteggia Trump fin dagli inizi.

Per il vero più che da grandi studiosi ed economisti,  questo consesso anti Trump oggi vede in prima linea cantanti e attori famosi, di sicuro non esperti in economia.

Macron dunque godrà eventualmente in questa sua crociata se non altro dell’appoggio di nomi altisonanti per quanto lontani dalla politica.

In sostanza Emmanuel Macron, appena atterrato in Argentina per il G20,  ha lanciato l’allarme dicendo che esiste :

“il rischio di uno scontro testa a testa tra la Cina e gli Stati Uniti e di una guerra commerciale distruttiva per tutti”.

La sua preoccupazione per la guerra dei dazi a tal punto da sostenere che : “ciò che si rischia è il blocco dei vertici multilaterali come il G20″e addirittura,

“sul commercio, si rischia la disintegrazione dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), che nonostante i suoi difetti è la più grande piattaforma per la regolamentazione del commercio mondiale.”

Non c’è che dire: non esiste peggior fonte di caos di un politico in difficoltà.

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