Dazi doganali: Trump manda Pence in avanscoperta

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Dazi doganali  ad una svolta?

L’esito delle elezioni di midterm ha calmierato per un po’ di giorni  il Presidente Trump meno propenso alle sue sortite dopo avere perso il sostegno della Camera.

Ma per chi pensasse che questo bastasse a frenare gli impeti della Casa Bianca a tempo indeterminato è già giunta una sonora smentita.

Il vice di Trump, Mike Pence, fin qui rimasto abbastanza nell’ombra, si è infatti preso l’incarico di riaprire con forza il fronte della guerra dei dazi doganali con la Cina.

Il numero due della Casa Bianca ha infatti dichiarato durante un discorso a margine del vertice Apec, (Asia-Pacific EconomicCooperation): “Abbiamo intrapreso un’azione decisa per affrontare il nostro squilibrio con la Cina…

Abbiamo imposto tariffe su 250 miliardi di dollari di merci cinesi, e potremmo più che raddoppiare quella cifra”, ha aggiunto riguardo all’escalation della guerra commerciale in corso con Pechino. Gli Stati Uniti, ha poi garantito Pence:”non cambieranno linea finché la Cina non cambierà i suoi metodi”.

“Non anneghiamo i nostri partner in un mare di debiti”, ha poi risposto in riferimento alle accuse rivolte a Pechino di usare una “diplomazia del debito”verso gli alleati di Pechino. “Non usiamo coercizione, corruzione o compromettiamo la vostra indipendenza. Non offriamo cinture che stritolano o una via a senso unico”, ha concluso riferendosi all’iniziativa di sviluppo infrastrutturale euro-asiatica Belt and Road («una Cintura, una Via»), la nuova Via della seta lanciata dal presidente cinese, XiJinping, nel 2013.

La risposta cinese non si è fatta attendere, anzi era giunta poco prima dell’evento citato una dichiarazione del presidente XiJinpingche aveva criticato, senza citarlo espressamente, il protezionismo americano esercitato tramite i dazi doganali: “I tentativi di alzare barriere e recidere stretti legami economici vanno contro le leggi dell’economia e le tendenze della storia. Sono un approccio miope destinato a fallire …dobbiamo dire no al protezionismo e all’unilateralismo”.

Per dirla tutta sembra quasi che la Casa Bianca abbia ordito una specie di gioco della parti in cui ora Trump fa la parte del buono e Pence si è assunto quella del cattivo.

Venerdì infatti, il presidente americano Donald Trump, ai giornalisti presenti alla Casa Bianca, aveva confermato che la Cina aveva inviato “una lunga lista” di impegni che si sarebbe presa sul commercio, ribadendo peraltro che non fosse ancora in linea con quanto da lui atteso come accettabile, in particolare per alcuni elementi portanti ancora non considerati dai cinesi.
Questioni peraltro che potrebbero essere oggetto di trattative successive sempre incentrate sul tema del commercio e con lo spauracchio dei dazi doganali come arma di pressione.
Trump aveva poi  aperto alla possibilità di non imporre tariffe su altri 267 miliardi di dollari di merci esportate dalla Cina verso gli Usa, come più volte minacciato negli ultimi mesi, (e come di li ha poco avrebbe ribadito il suo vice….!)perché Pechino pare disponibile a un accordo.

Pare infatti che Xi e Trump abbiano in programma un incontro a fine mese, a margine del vertice del G20 in Argentina, per discutere su come risolvere la disputa sul commercio e sui dazi doganali.

Staremo a vedere. Certo di commercio si tratta e di trattativa da SUK pare di parlare….

Approfondimento dazi doganali

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