Dazi al Messico: i titoli italiani a rischio

Dazi al Messico

Le ultime intenzioni del Presidente Usa Donald Trump sarebbero quelle di imporre dazi al Messico qualora non prendesse provvedimenti per frenare il flusso di migranti illegali verso gli Stati Uniti. Ma quali sono i titoli italiani a rischio?

Cosa sono i dazi al Messico

Mentre il presidente Usa Donald Trump è in viaggio per la Gran Bretagna, scoppiano le polemiche. Polemiche che hanno creato problemi anche ad alcuni titoli italiani a rischio con i dazi in Messico. Le prime, infatti, sono arrivate qualche giorno fa quando Trump ha dichiarato, appunto, di voler applicare dazi tariffari non solo alla Cina ma anche al Messico. Il “casus belli” in questo caso, sarebbero le mancate misure contro l’immigrazione clandestina verso gli States. Una decisione, quella di Trump, che potrebbe rivelarsi particolarmente controproducente visto che, almeno allo stato attuale delle cose, il Messico ospita moltissimi impianti produttivi di diverse aziende statunitensi. Ma con i dazi alla nazione centramericana i problemi potrebbero esserci anche per alcuni titoli italiani. Quali?

Dazi al Messico: i titoli italiani a rischio

Uno fra tanti, Tenaris (TEN). Stando a quanto esaminato da Banca Akros l’impatto dei dazi potrebbe dare problemi al giro d’affari di Tenaris. Un impatto che, però, risulta essere ancora limitato. In Messico, Tenaris ha una produzione di tubi per 1,23 milioni di tonnellate nell’impianto di Veracruz. Produzione che rientra all’interno della più vasta divisione Nord America (Canada, Messico, United States). Tradotto in percentuale, per questo fronte si parla del 48% dei ricavi del gruppo nel 2018. Numeri alla mano: 3,49 miliardi di dollari su 7,2 miliardi del totale. A giocare a favore di un impatto limitato, per Banca Akros, due fattori principali: la percentuale relativamente bassa degli eventuali dazi (si parla del 5%) e le probabilità anche loro molto basse di un’escalation. Infatti immediatamente dopo le dichiarazioni belligeranti di Trump, la diplomazia si è messa all’opera.

Attenzione su Fca

Da entrambe le parti ci si è attivati per riuscire a raggiungere un accordo o, per lo meno, trovare un terreno comune di intesa. Nei giorni scorsi, inoltre, a Piazza Affari l’attenzione si era accesa anche su Fca, la cui produzione è esposta per il 22% in Messico e per circa il 18% in Canada. Una preoccupazione che nasceva anche dal fatto che le intemperanze di Trump rischiavano di compromettere anche il lungo e ostacolato iter di approvazione del nuovo protocollo d’intesa per il commercio internazionale. Il patto sostituiva il vecchio NAFTA ed è stato firmato ad ottobre 2018 proprio da Messico, Canada e Usa.

Approfondimento

Scheda Tecnica su Tenaris

Scheda Tecnica su FCA

Consigliati per te