Il Dax in pieno setup di prezzo e tempo

ProiezionidiBorsa

Il Dax si trova in corrispondenza di livelli di prezzo e di tempo, che rappresentano significativi setup secondo diverse tecniche.

Possiamo quindi considerarli in base ai seguenti metodi:
magic box settimanale

magic box mensile

posizionamento ciclico

posizionamento algoritmico.

Prenderemo quindi in considerazione due possibili scenari.

Ma procediamo con ordine.

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Magic box settato su mensile proiettava sugli attuali prezzi un possibile target di medio/lungo, raggiunto il quale si sarebbe probabilmente formata, nella medesima barra o di lì a poco, un importante top di medio/lungo.

A fronte della barra settimanale, che pare ormai volgere decisamente al ribasso, si sta confermando tale scenario.

Peraltro sui medesimi livelli di prezzo e di tempo, convergevano anche le proiezioni di magic box settato sul settimanale, e, quando assistiamo a tali convergenze, queste si rafforzano dal punto di vista probabilistico.

Ma, a prescindere da magic box, è anche la situazione ciclica ed algoritmica dell’indice tedesco, che deve allertare in modo particolare.

Del tutto analogamente a quanto possiamo constatare sugli indici statunitensi, anche sul Dax è possibile individuare alcuni lunghi cicli pluriennali, e posizionare la quotazione dell’indice rispetto a tali elementi.

Sotto questo profilo, possiamo suddividere ogni ciclo in tre grandi sottocicli e notare cos’è successo in presenza dei precedenti mercati toro.

Ebbene, nessuno ha mai formato un massimo nel terzo sottociclo, nel mercato toro del 2000 essendosi il massimo formato due barre prima dell’inizio del terzo sottociclo.

Ed ora dove si trovano le quotazioni?

Esattamente all’inizio del terzo sottociclo, che rappresenta la fase discendente del megaciclo pluriennale.

Ciclicamente è quindi evidente l’analogia con il 2000, quando poi l’indice scese per tre anni.

Ma non basta, perché è anche la situazione algoritmica dell’indice a preoccupare.

Per mia abitudine non utilizzo mai quali indicatori di ipercomprato o di ipervenduto gli oscillatori, che hanno ambiti predefiniti di oscillazione, proprio perché questa limitazione quantitativa comporta spesso indicazioni artefatte, non potendo l’indicatore oscillare liberamente.

Preferisco, quindi, gli indicatori algoritmici che possono assumere qualsiasi valore, perché sono gli unici che possono, eventualmente, indicare livelli particolarmente rilevanti.

In tal senso è interessante il momentum a 12 mesi proprio sul Dax, mentre il medesimo indicatore non è altrettanto utile su altri indici.

Al riguardo dobbiamo notare che ogni volta che l’indice ha raggiunto gli attuali livelli, è quindi seguita una consistente discesa, quanto meno come nel periodo marzo 2015-febbraio 2016.

Peraltro tale indicatore sta declinando, ad indicare che ormai il massimo è alle nostre spalle.

Quale futuro, quindi, si va prospettando?

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Se pare quasi certa un’inversione di medio/lungo, peraltro di una certa consistenza, tale dinamica potrebbe dar luogo a due diversi sottoscenari.

La classica inversione a V, che peraltro pare caratterizzare proprio le dinamiche ribassiste del Dax, oppure una fase oscillatoria.

In tale secondo sottoscenario, diversi metodi, riconducibili a top or bottom, magic box settato sul settimanale, unitamente alle indicazioni del frattale ciclico, indicano in settembre il setup nel quale o entro il quale le quotazioni dovrebbero rompere definitivamente al ribasso.

Comunque, considerando i livelli di supporto dinamico delineati da magic box, assume particolare valenza quello su time frame settimanale, questa settimana passante in area 11715.

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