Dare da mangiare ai cani randagi tra bontà e reato

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Dare da mangiare ai cani randagi è un comportamento che si colloca tra bontà e reato.

Può davvero diventare un reato se il cane che state nutrendo morde qualcuno che gli passa accanto. Può diventare reato a causa di quel principio generale, che la Redazione di ProiezionidiBorsa ha già illustrato, secondo cui chiunque è responsabile di un animale se ne ha la custodia, anche solo momentanea.

In base a questo principio, dunque, chi sta dando da mangiare ad un cane randagio se ne sta occupando, lo sta accudendo e, quindi, ne la ha custodia anche solo momentanea. Se in quel momento il cane azzanna un passante, o un bambino, il soggetto che si sta occupando di lui può essere ritenuto responsabile del relativo reato. Lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n. 17145 del 2017.

Una bontà che può costare cara

Si tratta di una bontà che può costare cara. Se anche il cane non reagisce in modo violento contro nessuno la condotta di chi nutre gli animali abbandonati può costituire un illecito dal punto di vista amministrativo. Niente reato, niente processo penale, ma una multa purtroppo si.

Dare da mangiare ai cani randagi tra bontà e reato

Il comportamento che viene sanzionato con la multa è quello derivante dall’aver sporcato la strada pubblica con il cibo depositato per gli animali randagi e che, magari, non è stato finito.

Per evitare la multa, allora, occorre in primo luogo ripulire bene da eventuali avanzi il luogo in cui si sia depositato il cibo. Lasciare sporco sarebbe equiparato ad abbandonare i rifiuti. Ed è noto a tutti che abbandonare rifiuti per strada sia un reato.

Il problema è talmente sentito che in molti Comuni i Sindaci hanno emanato ordinanze con cui sanzionano l’atto di nutrire animali liberi.

In alcuni casi queste ordinanze sono state impugnate da associazioni che tutelano gli animali randagi. Proponiamo, per esempio, la sentenza del TAR Campania n. 958 del 1918. I Giudici del TAR hanno ricordato il generale interesse di tutti i cittadini ad avere strade pulite ed igieniche. La sentenza riconosce, come sostenevano le associazioni animaliste, che l’ordinanza del Sindaco era illegittima.

Però attenzione: l’ordinanza era illegittima, non perché si possa liberamente sporcare la pubblica via, ma solo perché l’obbligo di non sporcare è già sanzionato da altre norme. In pratica i giudici hanno affermato che l’ordinanza era inutile perché sussistono già altre norme che vietano di abbandonare avanzi di cibo.

Quindi è legittimo, secondo il TAR, nutrire i randagi, ma non è legittimo sporcare la pubblica via. Quindi è bene portare il cibo all’interno di contenitori usa e getta, per poter rimuovere gli avanzi con facilità ed in modo completo e corretto.

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