Dal Parlamento arriva un allarme per i clienti delle banche italiane

banche italiane

L’attuale pandemia sta mettendo in grave difficoltà l’economia italiana. Molte piccole imprese rischiano la chiusura e, di conseguenza, un gran numero di lavoratori dipendenti non ha più certezze per il futuro. Anche le medie e grandi aziende stanno cercando di correre ai ripari per scongiurare ulteriori perdite economiche e possibili licenziamenti. La crisi in corso è talmente grave che anche i colossi bancari ed assicurativi iniziano a vacillare. Pur potendo vantare importanti patrimonializzazioni e solide organizzazioni interne, persino gli Istituti finanziari potrebbero avere pesanti ripercussioni. I loro guadagni sono infatti collegati all’economia nazionale e con imprese e famiglie in difficoltà anche le grandi istituzioni soffrono. La crisi ha determinato una contrazione di prestiti, assicurazioni e mutui. E molte banche stanno anche fronteggiando un aumento delle insolvenze. La situazione è così seria che dal Parlamento arriva un allarme per i clienti delle banche italiane.

La relazione del COPASIR

In occasione dell’annuale relazione sugli asset strategici del Paese, il COPASIR ha evidenziato un rischio sempre più grave che incombe sull’economia nazionale. Il testo licenziato dal Comitato Parlamentare è basato su analisi condivise con Banca d’Italia, CONSOB, IVASS e i principali operatori finanziari italiani. Secondo questa relazione è sempre più probabile un massiccio investimento nelle società strategiche da parte di investitori stranieri. Tedeschi e francesi su tutti, con una conseguente perdita di sovranità in alcuni ambiti essenziali per la nostra economia. Dal Parlamento arriva un allarme per i clienti delle banche italiane e per l’intera economia. Un possibile rischio in grado di limitare ancor di più la disponibilità a concedere finanziamenti alla clientela. Una situazione che abbiamo trattato in un recente approfondimento. Analizziamo quindi i rischi legati ad un possibile passaggio delle istituzioni finanziarie italiane in mani estere.

Dal Parlamento arriva un allarme per i clienti delle banche italiane

I rischi rilevati dagli economisti autori dello studio sono essenzialmente due. Il primo è relativo alla stabilità finanziaria del debito pubblico italiano. Le banche e le assicurazioni, infatti, sono tra i principali sottoscrittori dei Titoli di Stato emessi dal Governo. Gli Istituti finanziari acquistano BOT e BTP anche quando essi hanno rendimenti minimi, dando quindi un costante supporto all’economia nazionale. Il secondo possibile problema nasce con lo spostamento dell’ingente risparmio privato delle famiglie in mani di istituzioni straniere. Queste ultime, in caso di ulteriori crisi economiche, risponderebbero alle sollecitazioni dei rispettivi Governi. Con conseguenze potenzialmente pericolose per Stato, imprese e cittadini. I rischi sono ancora limitati ma dal COPASIR arriva un invito all’Esecutivo, affinché prenda idonei provvedimenti legislativi. Manovre in grado di rendere più difficoltose eventuali scalate straniere ad aziende strategiche per il futuro dell’economia italiana.

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