Da oggi la Russia potrebbe essere fuori dalla rete web mondiale per «protezione» e «controllo», le aziende italiane in difficoltà

Russia

L’11 marzo come l’11 settembre. Non ci sono aerei sulle torri perché qui gli attacchi sono continui. Quindi è un giorno come tutti gli altri in termini di vittime. Perché va avanti così l’escalation partita lo scorso 24 febbraio e che nelle ultime ore rende conto di un attacco ai danni di un asilo. Ancora una volta bambini, dopo il colpo grosso sull’ospedale pediatrico. L’odore putrefatto di sangue si fa sempre più forte e supera i confini generando in chi vede il disgusto per la guerra. Per chi l’ha voluta e la dirige ventiquattro ore al giorno. Ma questa giornata come l’11 settembre può generare un grosso cambiamento nelle relazioni sociali e soprattutto economiche tra un Paese (in questo caso la Russia) e il resto del Mondo. Fu così per gli States che dopo il fatidico giorno, oltre a contare i morti, iniziarono ad essere vittime di un rinnovato dis-ordine mondiale, con tanto di crisi.

Via dal web internazionale

Tra le ultime decisione della Grande Madre Russia c’è la sortita di disconnettere tutta la popolazione dalla rete web mondiale. A partire da oggi dovrebbe partire lo switch off. Tecnicamente tutte le connessioni e i domini dovrebbero essere trasferiti nella Intranet russa, cioè la RuNet. Si tratterebbe di una rete internet localizzata sul territorio della Federazione. Quest’ultima era stata già proposta nel 2014 e a partire dal 2019 sarebbe in fase di test. Formalmente RuNet è nata grazie ad una legge della Duma dell’aprile 2019 e sarebbe monitorata  da un servizio ad hoc per la supervisione delle comunicazioni. Cosa significa tutto questo? I provider russi sarebbero obbligati a disconnettersi dai server stranieri per affidarsi alla rete per così dire interna.

Motivazioni

Ufficialmente la Russia avrebbe pensato a tale misura per proteggere i cittadini dalle fake news sulla guerra in Ucraina e anche per proteggersi dagli attacchi hacker. Di fatto però riuscirebbe anche a controllare tutte le informazioni che attraverso il web circolano in Russia. Da qui la conseguente possibilità di poter esercitare una qualsiasi forma di censura verso siti o contenuti informativi ritenuti scomodi. Una grossa privazione della libertà di pensiero, d’opinione e di parola.

Da oggi la Russia potrebbe essere fuori dalla rete web mondiale per «protezione» e «controllo», le aziende italiane in difficoltà

Intanto le aziende italiane in Russia potrebbero uscirne fortemente danneggiate. Soprattutto quelle che intrattengono il grosso dei rapporti commerciali proprio tramite la rete. Si avrebbero ad ogni modo ripercussioni sull’operatività quotidiana della produzione e degli scambi. Perché un calo delle prestazioni internet non può che rallentare il da farsi. Anche perché il tutto non durerebbe solo un giorno ma sarebbe destinato a durare nel tempo.

I possibili scenari

La conseguenza estrema è che il disservizio può portare le filiali russe ad abbandonare il territorio. Chiudere i battenti, mandare i dipendenti a casa e preferire eventualmente di spostarsi altrove. Se mai ci fosse sufficiente capacità d’investimento.

Da oggi la Russia potrebbe essere fuori dalla rete web mondiale per «protezione» e «controllo», le aziende italiane in difficoltà potrebbero riportare la produzione in Italia. O chiudere del tutto. Un altro contraccolpo della terribile guerra.

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