Da 70 a 117 euro in meno sugli assegni delle pensioni INPS del 2021

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Sono sfortunati i lavoratori che si ritroveranno ad accedere alla pensione nel corso del 2021. Rispetto ai colleghi che già percepiscono il rateo previdenziali, essi riceveranno da 70 a 117 euro in meno sugli assegni delle pensioni INPS del 2021. I margini di perdita più importanti riguarderanno le pensioni più alte, ma anche quelle di importo inferiore subiranno dei tagli non trascurabili.

Non si tratta certo di notizie confortanti soprattutto se scatta il confronto con i lavoratori che da poco sono in pensione. In più bisogna considerare che già l’assegno pensionistico è di per sé più basso rispetto alla retribuzione mensile che si percepiva in servizio. A tal proposito potrebbe tornare utile la lettura dell’articolo ”Di quanto si riduce la pensione rispetto allo stipendio?”, In esso la  Redazione riporta l’importo previdenziale spettante a seconda del sistema di calcolo pensionistico.

Ciò perché la riduzione del rateo previdenziale rispetto allo stipendio dipende in  larga misura dal meccanismo di computo cui si ricorre per determinare l’importo. Non a caso, si ritroverà da 70 a 117 euro in meno sugli assegni delle pensioni INPS del 2021 il lavoratore che potrà accedere alla pensione con il solo calcolo contributivo. La stessa sorte non toccherà invece al lavoratore per il quale si farà ricorso al sistema misto e che subirà decurtazioni di importo nettamente inferiore.

Da 70 a 117 euro in meno sugli assegni delle pensioni INPS del 2021

L’ammontare degli assegni sarà più basso proprio a causa del coefficiente di trasformazione cui si fa riferimento quando la carriera professionale rientra interamente nel sistema contributivo. Ne consegue che i tagli più importanti interesseranno i contribuenti che vanno in pensione esclusivamente con il meccanismo contributivo. Le perdite sugli assegni crescono in proporzione all’età di accesso al pensionamento, come nel caso di Opzione Donna.

Più si anticipa il momento del trattamento previdenziale e più alti sono gli stipendi, più sensibile sarà la decurtazione. Il lavoratore che sceglie di concludere la carriera professionale a 62 anni dovrà pertanto preventivare una perdita di circa 70 euro lordi su base annuale. Ciò se percepisce un assegno pensionistico pari a 1.500 euro lordi al mese. Ci invece riceve ratei pensionistici di 2.000 euro subirà il taglio di 94 euro lordi che salgono a 117 euro in presenza di pensioni mensili lordi di 2.500 euro.

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