D Day per i mercati

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Come ogni inizio del mese, negli Stati Uniti piovono i dati sul mercato del lavoro che acquistano in questa fase storica un’importanza particolarmente rilevante in quanto “osservati speciali” della Federal Reserve per valutazione l’opportunità di un’azione in direzione del rialzo dei tassi d’interesse già dal prossimo appuntamento di Dicembre.



Dopo la pubblicazione mercoledì del dato ADP sulla variazione dei rapporti di lavoro dei settori non agricoli che ha mostrato una certa forza dei fondamentali sull’occupazione a stelle e strisce, il dato maestro che catalizzerà l’attenzione di analisti e operatori è previsto per oggi. I nonfarm payroll (i nuovi posti di lavoro non agricoli) è atteso a 180k unità, un incremento significativo dopo la débàcle del mese scorso a 142k unità che scontava parte delle turbolenze create a livello di economie emergenti nei mesi di Agosto e Settembre. Un risultato che comunque rimane tiepido e ben sotto il regime dei 200k a cui eravamo stati abituati nei mesi scorsi da un’economia USA che registrava aumenti del PIL nell’ordine dei 3.7 punti percentuali.

Sarà comunque di particolare rilevanza verificare le performance non solo numeriche, ma anche qualitative a cui la FED ha fatto più volte riferimento negli statement a margine delle riunioni di politica monetaria dei mesi scorsi. L’inflazione salariale ancora modesta (attesa in rialzo dello 0.2%) e le risorse ancora sottoutilizzate creano una situazione di difficoltà per il rilancio della domanda interna, tradizionalmente legata all’aumento dei compensi. Debolezza nella domanda interna porrebbe infatti ulteriori rischi al ribasso sull’inflazione, che rimane comunque ancora troppo bassa sul medio termine.

Numeri deboli in questa fase potrebbero non spostare eccessivamente le prospettive per un rialzo dei tassi a Dicembre, ma sicuramente metterebbero una seria ipoteca sulla capacità e sull’opportunità della FED di agire nella prossima riunione. Se infatti il primo mandato della Federal Reserve (massima occupazione) sia sulla soglia del successo con il tasso di disoccupazione atteso al 5.1% e vicino al 4.9% valutato “di disoccupazione naturale” (o massima occupazione), il secondo obiettivo sulla dinamica dei prezzi (inflazione) vicina al 2.0% è lungi dall’essere centrato.

E proprio le prospettive di inflazione debole hanno convinto la maggioranza del Monetary Policy Commeettee della Bank of England a mantenere invariato l’attuale assetto e a lanciare contestualmente un segnale di preoccupazione sui rischi sull’economia di Sua Maestà. È stato Carney a ribadirlo ieri nello statement ufficiale pubblicato ieri oltre a volerlo ribadire nella conferenza stampa e anche in un’intervista a Bloomberg. Tuttavia, l’esito della riunione di ieri appare quanto mai volto all’indebolimento della sterlina nei confronti del biglietto verde: infatti l’eccessiva forza del cable pone seri rischi alla moderata ripresa inglese che potrebbero essere evidenziati già oggi nei dati sulla bilancia commerciale. In conclusione, però, il governatore Carney ha voluto sottolineare come il 2016 porterà molto probabilmente il tanto agognato rialzo dei tassi anche nel Regno Unito, dove tuttavia, analogamente alla FED, il processo di rinormalizzazione sarà lento e graduale.

Market Movers

8:00 Germania Produzione industriale m/m cons. 0.5% prec. -0.6%

10:30 Regno Unito Produzione industriale m/m cons. -0.1% prec. 1.0%

10:30 Regno Unito Produzione manifatturiera m/m cons. 0.4% prec. 0.5%

10:30 Regno Unito Bilancia commerciale cons. -10.60b prec. -11.15b

14:00 Stati Uniti Discorso Bullard (FOMC)

14:30 Stati Uniti Non-farm payrolls cons. 180k prec. 142k

14:30 Stati Uniti Disoccupazione cons. 5.1% prec. 5.1%

 

EURUSD

La giornata di contrattazioni in Europa si apre in territorio leggermente negativo per la moneta unica che si attesta a 1.0875 dopo i dati deludenti sulla produzione industriale in Germania che riaccendono le preoccupazioni sulla tenuta dell’economia teutonica e sulla forza di traino di quest’ultima per gli altri paesi dell’eurozona. Tuttavia la prima parte della giornata si dovrebbe configurare incentrata alla lateralità per effetto delle forti attese per il dato sui nonfarm payroll in uscita nel pomeriggio negli Stati Uniti. Come già descritto, oltre alla questione numerica, sarà importante valutare anche la componente qualitativa sulla dinamica salariale e tasso di partecipazione con un conseguente e possibile aumento della volatilità sul biglietto verde a partire dal primo pomeriggio di oggi. Con un dato positivo che ricalcasse il sondaggio ADP uscito mercoledì, il biglietto verde potrebbe proseguire nell’apprezzamento verso quota 1.0850, anche se in conclusione di sessione potremmo assistere ad uno storno tecnico verso 1.09.

 

GBPUSD

Missione compiuta per Mark Carney che riesce in un colpo solo ad affossare il cable che scambia in apertura delle contrattazioni in Europa a quota 1.6160. Un successo per la competitività di Londra che era stata messa sotto pressione dai rialzi della sterlina nei confronti del biglietto verde che potremmo vedere riflessi nei dati sulla bilancia commerciale di oggi. Anche per il cable la prima parte della giornata sarà interlocutoria con un aumento della volatilità nel pomeriggio sui dati sul mercato del lavoro USA che potrebbero portare ad un testa di 1.5150, anche se, pure nel caso del rapporto GBPUSD, potremmo assistere ad uno storno tecnico verso 1.52 in chiusura di settimana.

 

USDJPY

La buona performance dell’azionario nipponico con l’indice Nikkei che in chiusura di sessione asiatica si attesta a +0.78%, riporta ad un indebolimento dello yen che scambia in apertura dei mercati europei in area 121.90 contro dollaro USA. Il focus di oggi sui non farm payroll concentrerà gli scambi nel pomeriggio con la possibilità di un consolidamento nell’area 121.50 – 122.00.

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