Curve dei rendimenti e cicli economici allineati

Curve dei rendimenti

In precedenti analisi abbiamo visto come la curve dei rendimenti USA proiettino una fase di stagnazione/inversione, con potenziale bottom tra circa tre anni.

E’ curioso, analizzando la curva dei rendimenti di diversi paesi, notare una coincidenza con tale curva.

Molte curve dei rendimenti hanno, infatti, abbandonato la tradizionale impostazione rialzista, per divenire ribassiste sino alla scadenza triennale.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Curve dei rendimenti che si inclinano

Quale significato attribuire a tale fenomeno?

Probabilmente si tratta di una proiezione allineata a livello internazionale, che prevede, appunto, una fase legata soprattutto alle dinamiche dell’economia USA.

In altri termini, la proiezione di diverse curve dei rendimenti ritiene, evidentemente, che le dinamiche delle singole economie si conformino a quanto previsto per gli USA.

E l’Europa?

Emblematica, in tal senso, la curva tedesca.

Partiamo quindi dal seguente grafico:

Notiamo che la curva tedesca era invertita sin dallo scorso anno e sia la curva di un mese fa, che l’attuale, delineano un tratto discendenteappunto sino alla scadenza triennale.

Seguendo tale proiezione, la fase negativa anche dell’economia tedesca dovrebbe terminare tra circa tre anni.

Arriviamo in tal modo al 2022.

A questo punto, è interessante considerare se, in base ad una serie di riposizionamenti ciclici, si ottiene una proiezione convergente con tale analisi.

I cicli di lungo del Dax

Ecco il grafico dei cicli di lungo del Dax, in base ad una serie di riposizionamenti ciclici basati sul principio di troncatura rialzista.

Vengono saltati i passaggi intermedi.

Le rette verticali rappresentano i passaggi da un sottociclo ad un altro (seguo la tradizionale suddivisione in 4 sottocicli per ogni ciclo).

Attualmente, è cominciato il terzo sottociclo, ma è molto interessante quanto verificatosi nel secondo, appena conclusosi (time frame mensile).

Notiamo infatti nel secondo sottociclo due rilevanti segnali.

Intanto la rottura al ribasso del minimo precedente la linea di passaggio da secondo a terzo sottociclo.

Inoltre una chiusura inferiore all’apertura del secondo sottociclo.

Si è così determinato un vincolo ribassista, che dovrebbe portare al ribasso la residua parte del ciclo, salvo rottura rialzista, almeno della trend line discendente.

Se tale ciclo continuerà al ribasso, comunque il suo potenziale bottom potrebbe trovarsi in corrispondenza della freccia rossa sulla destra, verso giugno 2022, quindi più o meno allineato con le proiezioni della curva dei rendimenti.

Vedremo se la forza degli indici verso un potenziale top di lungo, in particolare mi riferisco agli indici USA, sarà in grado di ridare smalto anche a indici che presentano sicuramente una minor forza rialzista, o che sono impostati al ribasso.

 

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