Curva dei rendimenti: allarme rosso sui mercati!?

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Cosa succede alla curva dei rendimenti americani?

Nell’articolo di ieri avevo evidenziato un setup prezzo/tempo di rilievo sui listini azionari statunitensi, in particolare sul Dow Jones Industrial.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

La reazione del mercato non si è fatta attendere, con una discesa pesante e sotto il minimo della barra precedente.

Pare quindi che vi sia una chiara risposta al bivio offerto dalle dinamiche degli indici statunitensi:

tra proseguimento del rialzo e conferma del possibile rally natalizio e ripresa del ribasso, pare prevalere la seconda opzione.

Motivi della discesa dei mercati e curva dei rendimenti

Ma quali sono le motivazioni alla base di questa discesa?

Solo motivi tecnici, come un setup di magic box unitamente al passaggio di una resistenza dinamica?

In effetti, siamo in presenza di un segnale molto grave per l’economia USA ed internazionale nel suo complesso.

Uno di quei segnali certo non ricorrenti, anzi rari, ma che proprio per questo, a maggior ragione, non possono passare sotto silenzio e vanno invece rimarcati.

La curva dei rendimenti USA è passata in negativo sul tratto tra i 2 ed i 5 anni, circostanza che non si verificava dal 2007, quando poi il paese entrò in recessione.

Ecco il relativo grafico:

Ho evidenziato con un cerchio nero il tratto in questione.

Curva dei rendimenti 2 e 5 anni e 2 e 10 anni

Certo, il tratto interessato da pendenza negativa non è quello più osservato, in quanto generalmente viene esaminato quello tra i 2 ed i 10 anni, ma anche questo segnale non è da sottovalutare, potendo rappresentare una conferma dei precedenti alert, riconducibili all’appiattimento della curva.

E comunque anche il tratto tra i 2 ed i 10 anni ha subito, nell’ultimo mese, quella che possiamo definire come accelerata nell’appiattimento/inversione.

Infatti un anno fa questo tratto presentava un’inclinazione positiva pari ad una differenza di rendimento dello 0,53, poi ridottasi a 0,3 il mese scorso.

Ma ora siamo a 0,12, praticamente un tratto ormai appiattito, ben oltre la normale progressione media mensile dello 0,02.

Qualcuno potrebbe obiettare che però l’economia a stelle e strisce pare ancora inserita in una fase espansiva del proprio ciclo, ma non dimentichiamoci che la curva dei rendimenti non conferma ma proietta scenari futuri.

E del resto alcuni settori, in primis quello immobiliare, già hanno dato non pochi segnali di cedimento, cui va aggiunto un segnale ribassista dei listini azionari.

Un segnale in più, quindi, di probabile inversione, che va ad aggiungersi al quadro non certo roseo delle prospettive di una fase economica in probabile fase di inversione.

 

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