Crolla l’utile della banche ed è allarme per il rischio di fallimento di alcuni istituti di credito 

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La crisi pandemica in atto porta conseguenze profondamente negative sull’intero settore economico. La Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha acceso un campanello d’allarme sulle banche. Dal forum annuale di Sintra, in Portogallo, la Lagarde ha lanciato un monito alle banche sui rischi dell’esplosione dei crediti deteriorati (NPL).

Il grande problema dei crediti incagliati

Cosa sono gli NPL? Sono crediti concessi dalle banche alle aziende. Queste, a causa delle crisi economica, possono trovarsi in difficoltà nella restituzione del capitale prestato. Difficoltà che può arrivare alla impossibilità della restituzione. In questa eventualità siamo in presenza di crediti non più esigibili, i cosiddetti NPL.

La Lagarde non l’ha detto esplicitamente, ma ha fatto ampiamente capire che quella delle banche è una bomba a orologeria che va disinnescata. Il rischio è il fallimento di alcune banche, come accadde negli Stati Uniti con la crisi di Lehman Brothers del 2008. Quando Lagarde chiede al settore bancario di realizzare degli accantonamenti per evitare shock da NPL, si sta riferendo a questa eventualità.

Sta dicendo in un modo elegante che il rischio fallimento è una ipotesi possibile. Specialmente quando in Europa saranno tolte quelle misure che fino ad ora hanno protetto le aziende. Ma che prima o poi andranno rimosse.

Crolla l’utile della banche ed è allarme per il rischio di fallimento di alcuni istituti di credito

Ma in Italia come siamo messi? Non benissimo, secondo una analisi del centro studi Uilca Orietta Guerra, sul bilancio bancario italiano del terzo trimestre. Rispetto allo stesso trimestre del 2019, le 8 maggiori banche italiane hanno registrato una contrazione dell’utile contabile di 8,53 miliardi di euro. Una riduzione che in termini percentuali è il 93%.

Crolla l’utile della banche ed è allarme per il rischio di fallimento di alcuni istituti di credito. Quelli che hanno maggiori quantità di crediti incagliati. Ma la notizia positiva è che nei primi 9 mesi dell’anno le banche italiane hanno ridotto i crediti deteriorati di 2,9 miliardi. Tuttavia ci sono in sospeso 2,7 milioni di domande di moratoria sui prestiti concessi dalle banche italiane. E’ una cifra pari a 294 miliardi.

La domanda che molti analisti si fanno è cosa accadrà al sistema bancario, quando il Governo rimuoverà le misure di protezione tuttora in vigore. Ed è la domanda che si fa anche Massimo Masi, segretario generale della Uilca. La sua risposta è che ci voglio misure straordinarie per evitare il fallimento del sistema bancario in Italia. E in Europa.

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