Crisi di governo: le previsioni sul mercato italiano

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Con la crisi di governo gli investitori hanno riscoperto l’appetito per i Btp. Ma in molti si chiedono: meglio i bond o le azioni?

Piazza Affari corre

A differenza di quanto si possa credere, questa volta la crisi di governo non ha portato tensione sui mercati. Anzi. Esattamente il contrario. Le dimissioni del premier Giuseppe Conte e l’arrivo di un nuovo esecutivo, sembrano invece essere stati accolti favorevolmente dagli investitori. La prova è il +1,75% registrato sul Ftse Mib poco dopo le 11. Ad occupare i primi posti della classifica dei best performer sono Pirelli, Fiat, Exor mentre tra i peggiori l’unico che segna una perdita è Amplifon che, però, non va oltre un -0,3%. In contrazione anche lo spread che dopo i 203 punti visti ieri in chiusura, a loro volta in calo dai 220 dell’apertura di ieri, in mattinata, oggi, ha continuato a scendere lambendo quota 201. Parallelamente il rendimento dei Btp non va oltre 1,35%. Tutto perfetto allora? Non proprio.

La view di Ubs

L’incertezza resta alta come ricordano da Ubs WM Italy. Infatti se da un lato il centrodestra, Lega in primis, punta alle elezioni, dall’altra è possibile anche ritrovare una nuova maggioranza con M5S, Pd ed altre forze politiche che, fondamentalmente, vorrebbero evitare i tanti rischi legati al possibile rinvio delle riforme sul tavolo. A rischio sarebbe infatti l’approvazione del bilancio 2020 e l’aumento dell’Iva di 3 punti percentuali, cioè le famose clausole di salvaguardia spesso citate. Anche perché le conseguenze avrebbero un peso non indifferente su spese delle famiglie e consumi interni. Per questo motivo da Ubs ricordano che ci potrebbe essere anche la possibilità di un governo creato ad hoc per sopperire all’emergenza della manovra di bilancio.

Crisi di governo: gli scenari

Da qui, poi, si andrebbe alle urne. Nel caso contrario, però, qualora non ci fossero impegni concreti e numeri sufficienti per adottarli e soprattutto viste le parole del presidente Sergio Mattarella che ha già parlato di stabilità, non sono da escludere le elezioni ad ottobre, proprio come il centrodestra ha già chiesto. Scenario drastico visto che porterebbe con sé, con ogni probabilità l’aumento dell’Iva, ma anche improbabile dal momento che presupporrebbe non solo un rimpasto tra Lega e M5S, difficilmente accettabile per entrambi ma anche il rischio di far saltare la legge di bilancio a causa delle tempistiche troppo strette.

Il destino delle azioni

Traendo le conclusioni, quindi una possibile alleanza M5S-Pd garantirebbe una certa disciplina di bilancio a discapito, però, della stabilità. E il mercato odia le incertezze. La coalizione, infatti, non andrebbe oltre le necessarie tempistiche per mettere in sicurezza il bilancio. Il mercato, forse, potrebbe preferire elezioni ma queste permetterebbero la capitalizzazione dei sondaggi che danno favorita la Lega. Da qui possibili turbolenze in seno all’Europa e ai rapporti tra Ue e Italia.

Approfondimento

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