Crisi dei mercati: come guadagnare?

Crisi dei mercati

 Dopo le ultime vicende sulla guerra commerciale, tutti tendono a vendere e si vive una crisi dei mercati. Eppure la strategia dovrebbe essere quella di approfittare del panico e comprare.

Ma su cosa investire con la crisi attuale dei mercati?

Su cosa investire con la crisi dei mercati?

Ovviamente, come detto in passato, ogni crisi fa storia a sé, quindi la prima cosa da fare è guardare a che tipo di crisi si tratta. Ovviamente in questo caso si parla di una guerra dei dazi in corso. Quindi un commercio internazionale in pericolo.

Ma chi ci guadagna?

Chi guadagna con la guerra commerciale

Guardando alle valute, la prima che registra un aumento è lo yen. Non c’è Quantitative Easing che tenga: la moneta nipponica è percepita da sempre come un bene rifugio per eccellenza. A tutto discapito dell’economia nipponica che, basata fortemente sull’export, deve anche combattere ormai da quasi 30 anni con la stasi e la deflazione. Malattie contro le quali le medicine della Bank of Japan hanno potuto fare ben poco nonostante siano state somministrate da molto tempo.

Infatti il QE di Tokyo è nato molto prima di quello di Washington. Ma questa è un’altra storia. In tutto questo il dollaro perde lo 0,6% contro lo yen arrivando a 109,66 (+0,35%).

E mentre sale anche il franco svizzero l’euro/dollaro aleggia sopra quota 1,12 a 1,1232 (+0,11%).

Crisi dei mercati e non solo yen

Ma la moneta giapponese non è la sola che vede un continuo rafforzamento. Come sappiamo le materie prime sono le prime, grandi vittime della guerra dei dazi. Ma tra le materie prime c’è chi, invece, ci guadagna. L’oro ne è l’esempio classico.

Il metallo giallo, infatti, ha toccato i 1.300$/oncia lunedì a Londra proprio mentre la paura della guerra commerciale toccava l’apice con la risposta di Pechino ai dazi voluti da Trump.

Crisi dei mercati e la sorpresa del petrolio

Una sorpresa però potrebbe arrivare anche dal petrolio. Pechino, come ulteriore contromossa per quanto sta avvenendo sul fronte dei dazi, potrebbe invece scegliere il terreno di disputa del petrolio. La Cina, precedentemente esentata dalle sanzioni contro l’Iran, potrebbe continuare ad ignorare invece il blocco successivo dettato da Washington.

La situazione porterebbe la Cina ad essere uno dei pochissimi acquirenti di petrolio iraniano.

Il che non solo irriterebbe ancora di più gli Usa, inasprendo la guerra commerciale, ma potrebbe avere conseguenze anche sullo yuan. Infatti il barile iraniano potrebbe essere pagato non in dollari ma in moneta cinese.

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