Criptovalute: riaccumulazione. I livelli di rialzo

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In questa prolungata fase di stallo delle criptovalute ciò che colpisce è che nei giorni di rimbalzo i volumi aumentano.

Certamente dobbiamo avere ben chiaro che il rischio di un nuovo draw down ad assaggiare minimi fastidiosi è sempre presente.

Precisato questo però i volumi in aumento quando i prezzi salgono ci dicono che si può anche essere al 51% ottimisti.

Appena sopra la soglia ma leggerissimamente più rialzisti che ribassisti.

Questa particolarità dei volumi ha avuto inizio a dicembre subito dopo l’ultimo generalizzato scivolone delle critpovalute.

Un comportamento che fa più pensare che stiamo attraversando una fase di accumulazione più che non di distribuzione.

Il fattore tempo per le criptovalute

Ammesso che questa logica di accumulazione sia poi quella che andrà a svilupparsi e ad evolversi in un rialzo, la vera incognita è stabilire o almeno cercare di capire in che tempi questo potrà realizzarsi.

Molti dimenticano che lo stesso Bitcoin ebbe una genesi ascensionale molto differita nel tempo e che dopo il primo exploit sopra quota 1000 dollari ritracciò fino a 300 quota su cui si fermo a lungo…

Ecco, il tempo resta le vera incognita, potrebbero volerci mesi prima di vedere riaccendersi la fiammella dell’interesse verso le critpovalute ma anche anni.

Fermo restando che più i tempi si allungheranno più la selezione naturale brucerà molte critpovalute prive di sostanza.

Da Ripple a EOS la lettera è dei fondatori

Per chi non lo avesse ancora ben chiaro molte delle criptovalute che presentano un futuro potenzialmente molto ma molto interessante vedono il proprio prezzo compresso proprio dai fondatori.

Mi spiego chi ha ideato il progetto Ripple piuttosto che EOS dispone ancora di quantità ingenti di monete già “minate” (prodotte) ma non ancora immesse sul mercato.

Questo spiega anche la dinamica dei volumi sopra descritta.

Il pubblico compra, comincia ad entrare sulle criptovalute e i volumi accelerano ma poi le vendite dei fondatori iniziano a prevalere e non volendo gli stessi ulteriormente abbattere i prezzi la discesa avviene a volumi controllati.

Resta da vedere se questo giochino reggerà fino a che ad esempio Ripple avrà collocato almeno il doppio dei 41 miliardi immessi sul market fino ad ora.

Teniamo conto che la tiratura complessiva di Ripple è prevista a 100 miliardi di pezzi ormai quasi tutti minati (siamo oltre i 99 miliardi).

EOS in rampa di lancio

Anche il Bitcoin si è sempre vantato di avere delimitato il numero di monete “minabili” ma poi ha “sbudgettato” con una serie di Bitcoin minori che hanno confuso le acque

Un po’ diverso il discorso per EOS che pure non ha definito il cap massimo di produzione di monete ma che comunque sul proprio sito aggiorna regolarmente i propri dati di futura produzione.

Meglio che niente anche se restiamo un gradino sotto la maggiore trasparenza di Ripple.

Il caso REP (Augur)

Tra le piccole critpovalute si distingue da tempo REP (Augur) spesso capace di impennate anche in contro trend col resto delle altre criptovalute.

Il progetto, per la verità è attivo in un settore che non amo come quello delle scommesse.

A prescindere dalle valutazioni personali, sta comunque attraendo migliaia di scommettitori che possono trasformarsi in banco ed ideare scommesse delle più svariate e impensabili tipologie.

Il tutto viene generato e pagato ovviamente nelle criptovalute di riferimento che ovviamente è REP (Augur)

Approfondimento

I livelli per acquistare e vendere  le criptovalute nel primo trimestre del 2019

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