Criptovalute: i motivi del crollo e cosa fare

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Abbiamo nella memoria il dicembre strepitoso dell’anno scorso quando, guidate dal Bitcoin, e percentualmente ancora di più da Ripple, le criptovalute inanellarono un rally rialzista strepitoso e mai visto.

Doppia botta sulle criptovalute

Quest’anno l’abbrivio all’agognato rally di fine anno è stato catastrofico con ribassi che hanno riportato molte critpomonete sotto i valori di un anno fa e poche altre appena sopra quei prezzi stratosferici.
Ma quali le cause di questo nuovo tracollo. Vediamole.

Perché il tracollo?

Certamente l’uscita, non casuale, del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che ha invitato le nazioni a coniare proprie criptovalute ha assestato un primo colpo.

Colpo che è andato pesantemente a segno anche per il morale degli operatori già scosso da un ‘annata dall’andamento disastroso.

A ciò si è aggiunto il parere del famosissimo guru Roubini che ha ribadito come ha suo parere le criptovalute non abbiano valore: praticamente zero.

Il ruolo dei futures

L’ annuncio dell’ entrata del futures sul Bitcoin nel CBOT venne festeggiata con l’ennesimo rialzo.

In realtà questi tonfi clamorosi sono stati avviati anche proprio dalla possibilità che il futures sul Bitcoin (e i vari CFD costruiti da decine di piattaforme) offre di andare SHORT.

Perché rischiare dei LONG su strumenti che hanno corso tanto e su cui fioccano notizie così destabilizzanti. In ordine sparso nel 2018:
– mancata regolamentazione e pertanto divieti sparsi

– regolamentazione superficiale ma con obbligo del KYC per il riconoscimento degli investitori alla faccia della riservatezza
– scandali vari

– attacchi di hacker

E chi più ne ha più ne metta fino all’attacco congiunto FMI- Roubinì.

Insomma per andare LONG ci voleva un bel coraggio…mentre per “shortare”…

Cosa aspettarsi dalle criptovalute

Fermo restando che non è possibile a oggi fare una previsione esatta diventa difficile immaginare l’azzeramento totale delle criptovalute principali proprio anche grazie alla componente di ribellione che ne ha accompagnato la genesi.

Da qui a disegnare scenari ottimistici, al di là di un rimbalzone sempre possibile, ce ne corre.

Ci piace però riportare uno stralcio del parere del più grande esperto italiano di criptovalute apprezzato anche a livello internazionale.

Parlo del professor Raffaele Ametrano.

In un delicato e gradevole video il Professore spiega come se un alieno capitasse sulla terra e dovesse scegliere come moneta tra banconote stampate illimitatamente e con controlli centralizzati e una criptomoneta sceglierebbe quest’ultima.

Perché? Semplice perché il controllo è decentralizzato se centinaia di computer (la blockchain) , perché la tiratura è limitata e per un altra serie di piccoli dettagli tecnologici che solo una moneta digitale può offrire.

Cosa manca?

Cosa manca dunque per ridare fiato e fiducia al settore?

Credo che il problema principale delle criptovalute ad oggi, prima ancora di quanto elencato sopra, sia la propria inutilizzabilità come monete , come mezzi di pagamento.

Troppo lente le transazioni anche sull’antesignano e quindi tecnologicamente avanzato Bitcoin, figuriamoci sulle altre…

Tecnologia avanzata per ora ha fatto rima con burocrazia (informatica) esagerata.

Ma prima o poi questo problema potrà essere risolto e allora , se vogliamo provare ad essere ottimisti l’alieno si comprerà una montagna di dollari o euro stampati senza limite o per dire un po’ di Ripple che al massimo saranno in circolazione per 100 miliardi di pezzi?

Tradotto 100 miliardi di pezzi a 1 euro portano a una cifra che manco copre il fabbisogno delle transazioni settimanali dei partners oggi presenti sul sito di questa criptovaluta … seguendo questo ragionamento nel momento in cui l’utilizzo pratico prendesse il via ecco che le quotazioni potrebbero assestarsi su un prezzo in grado di coprire una quota di fabbisogno molto più rilevante di 100 miliardi…

Conclusioni sulle criptovalute 

Forse si andrà a lungo termine per vedere premiata la scelta dell’alieno e in ogni caso, per chi proprio vuole, è necessario posizionarsi con percentuali molto limitate dei propri risparmi.

Una quota che ci si possa dimenticare di possedere.
Tenendo conto che ad oggi probabilmente i prezzi non hanno visto ancora i minimi del movimento ribassista in corso.

Per chi è già dentro è fondamentale ricreare sempre nei limiti suddetti una quota di liquidità per poter semmai mediare i prezzi in momenti più opportuni di adesso, anche vendendo qualcosa di meno pregiato già ora.

Approfondimento

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