Creme e filtri solari, come sceglierli

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Creme e filtri solari, come sceglierli. Pronti per il bagno di sole? Prima di sdraiarsi in riva al mare, in terrazza o in piscina, meglio fare un ripasso di tutte le regole d’oro a proposito di prodotti solari da usare prima dell’esposizione. Le loro caratteristiche sono molto più importanti del packaging, dei prezzi, degli omaggi e anche dei brand.

I primi tre giorni sono quelli più a rischio. La pelle comincia ad essere lievemente dorata già dopo 24 ore, ma il leggero colorito non deve ingannare. La melanina compare 48 ore dopo l’esposizione. I primi tre giorni sono quelli in cui ci si deve proteggere maggiormente. Meglio non restare sdraiati per più di 45 minuti ed evitare le ore centrali della giornata. Per stimolare l’organismo a produrre vitamina D, preziosa per le ossa, bastano 10 minuti nelle ore centrali della giornata e 20 minuti tra le 15 e le 17. D’inverno invece, servono 130 minuti intorno a mezzogiorno.

Raggi UVA e rughe

I raggi Uva non ci investono solo nei mesi estivi, ma tutto l’anno e rappresentano il 95% delle radiazioni ultraviolette che colpiscono la superficie terrestre. Attraversano le nuvole, i vetri, riescono ad oltrepassare la barriera dell’epidermide, arrivando a danneggiare il derma. Sono responsabili di alterazioni cellulari e accelerano l’invecchiamento scatenato da fattori esterni. Possono anche alterare l’orientamento delle fibre di collagene e di elastina. Quando ciò accade, i tessuti si rilassano, perdono elasticità e non possono impedire la formazione delle rughe. Sono anche causa delle macchie della pelle e dei melanomi. Dunque, si devono preferire sempre i prodotti con filtri antirughe.

A proposito di filtri

Lo schermo totale non esiste. Anzi da qualche anno non è più neanche possibile scrivere questa dicitura. La protezione massima certificata è 50. Se neanche quella protegge dalle scottature, meglio una maglietta di quelle per sport in tessuto tecnico anti UV che assorbono i raggi solari, usate per esempio dai ciclisti. Ci si abbronza lo stesso grazie all’ossido di titanio incapsulato nella trama.

Si ai filtri, sia minerali che quelli chimici. Entrambi presentano pro e i contro per il nostro organismo.

I filtri minerali, contenuti nelle creme a ossido di zinco e biossido di titanio, schermano bene i raggi UV, riflettendo le radiazioni nocive. Creano anche meno problemi di allergie. Ma soprattutto, nelle protezioni alte, come quelle per i bambini, lasciano residui biancastri sulla pelle. I filtri chimici invece assorbono le radiazioni convertendole in calore. Ma possono anche alterarsi e dare pruriti o allergie. Ecco perché nelle formule di prodotti più avanzati sono presenti entrambi i tipi di filtro. E’ bene ricordare che i prodotti contenenti oxybenzone e octinoxate si disperdono nel mare quando facciamo il bagno e sono nocivi per i pesci, che li ingeriscono.

Meglio una crema o uno spray

A fare la differenza, sotto il sole, non è il tipo di texture (crema, olio, mousse, spray) in creme e filtri solari : quello che conta, come abbiamo detto sopra, è il fattore di protezione. Alcuni prodotti aggiungono filtri antietà, principi attivi antirughe, principi che regolano l’eccesso di sebo se la pelle è grassa. Sul viso, più della crema o dello stick specifico, funziona il cappello. Meglio un viso un po’ meno dorato, che scottato o punteggiato di macchie.

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