Creazione di moneta e banche centrali

banche centrali

Il tema è quello delle attuali metodiche di creazione di moneta e di un loro possibile superamento.

Ne hanno parlato diversi autori e responsabili economici anche in questo ultimo periodo.

Tradizionalmente, una banca centrale acquista titoli di Stato per finanziarie le esigenze del bilancio pubblico. A volte svolge la stessa attività, ma non in fase di emissione, acquisendo titoli sul secondario, per impedire che lo stato si indebiti oltre misura.

Banche centrali

Il primo caso è quello tuttora praticato dalla Fed, il secondo vede protagonista la BCE, che si limita ad acquistare titoli di stato già emessi.

Una variante passa dall’acquisto di titoli corporate, per sostenere società private.

Si è giunti a creazione di base monetaria, passando dall’acquisto di titoli di Stato, dopo la fine dei metodi di conversione aurea, o in altro metallo prezioso, della moneta.

Fino ad allora, ogni nuova moneta emessa doveva essere coperta da una corrispondente quantità di metallo.

I problemi connessi all’emissione di denaro senza convertibilità metallica sono esplosi durante la verticale inflazione della repubblica di Weimar.

Da quella crisi nacque il nazismo, e da tale fenomeno storico si può comprendere, quindi, almeno in parte, il timore soprattutto dei tedeschi verso forme illimitate di creazione di denaro.

Convertibilità metallica e creazione di moneta

Ma di qui anche le severe regole europee, che impediscono ai governi di farsi acquistare titoli di Stato dalle proprie banche centrali e che impongono limiti all’indebitamento.

Questi limiti  limiti  danno spesso luogo a diatribe tra Italia ed autorità europee, quando minacciano la procedura d’infrazione.

Ma tale sistema, che era nato anche sulle paure di rischi di iperinflazione, non poteva, a sua volta, non mostrare gravi limiti, a fronte di situazioni cicliche di scarsa crescita economica.

Di qui tutte le problematiche che ben conosciamo.

La BCE, per cercare di superare tali problemi, ha cercato soprattutto di finanziare le banche, tramite diverse forme, ma poi questa massa monetaria non è passata spesso all’economia reale,

Il risultato è stato che i tassi di crescita, compresi quelli attuali tedeschi, volgono verso una fase recessiva.

Proprio anche per tale motivo  Draghi ha accennato  alla diversa teoria, che riconduce  alla cosiddetta teoria monetaria moderna.

Spesso tale scuola di pensiero è stata oggetto di ampie critiche, in quanto proponendo la creazione di denaro da parte di autorità, anche svincolate dal metodo dell’indebitamento, rischierebbe di creare una nuova iperinflazione.

Come stanno le cose?

Il valore della moneta  è determinato dal controvalore di beni e servizi di un paese, suddivisa la quantità di moneta circolante.

Come in una torta, con più denaro circolante si crea un maggior numero di fette.

Se quindi si incrementa anche il valore di beni e servizi circolanti di pari passo, certo non si crea inflazione.

Usa docent.

Pertanto è possibile per lo Stato creare direttamente massa monetaria, non correlata ad emissione del debito.

Il che risolverebbe certe esigenze di bilancio.

Solo occorre farlo rispettando determinati parametri, in misura ad esempio correlata allo sviluppo del controvalore di beni e servizi.

Se in pari misura si crea moneta non correlata ad emissione di debito pubblico, lo Stato soddisfa in parte le proprie esigenze, non si incrementa il debito, ed il livello dei prezzi resta costante, se si rispettano determinati parametri.

Il tutto, ovviamente, esce dagli attuali schemi europei, ma appunto, non si era parlato di riformarli?

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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