Costa di più tenere i soldi sul conto corrente in banca o in posta?

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Il team di Redazione risponde ai Lettori che chiedono se costa di più tenere i soldi sul conto corrente in banca o in posta. Chi intende aprire un conto corrente dovrebbe anzitutto valutare se esistono differenze di costi fra l’una e l’altra opzione. Tuttavia anche chi è già titolare di un conto bancario o postale potrebbe considerare la possibilità di trasferire i risparmi per ridurre le spese annuali. Conviene anzitutto ricordare ai risparmiatori che i soldi in giacenza sul conto sono di proprietà dell’istituto bancario. Rimandiamo il Lettore che voglia approfondire ciò all’articolo “I soldi non sono più tuoi se lasciati sul conto corrente in banca o posta”.

Il risparmiatore che non intende custodire somme di denaro in casa opta per l’apertura di un conto presso un istituto bancario o postale. Chi deposita risparmi presso un istituto di credito deve sostenere  annualmente costi e spese di gestione variabili. Per sapere se costa di più tenere i soldi sul conto corrente in banca o in posta bisogna fare puntuali comparazioni e valutazioni. Ben sappiamo che se il cliente ha specifiche esigenze deve scegliere una tipologia di conto che consenta un ampio spettro di operazioni bancarie. Diverse invece saranno le valutazioni del risparmiatore che utilizza il conto semplicemente come luogo dove custodire il denaro e farsi accreditare stipendio o pensione.

Costa di più tenere i soldi sul conto corrente in banca o in posta?

In linea di massima i costi di un conto corrente bancario sono più elevati rispetto a quelli che si devono sostenere in posta. Il conto corrente in banca potrebbe invece risultare vantaggioso se il titolare può aprire un conto a zero spese. Gode di questa agevolazione economica il contribuente che presenta un reddito ISEE basso o il percettore di assegno pensionistico inferiore a 18.000 euro. Ciò secondo il Decreto 70/2018 del Ministero dell’Economia in cui si specifica che il conto corrente agevolato consente operazioni bancarie con specifici limiti.

Per tutti gli altri correntisti invece corre l’obbligo di pagare un’imposta di bollo pari a 34,20 euro per i privati. A ciò si aggiungano le commissioni bancarie il cui costo subisce variazioni a seconda dell’istituto bancario in cui si apre il conto. Al contrario, un libretto di risparmio postale non presenta costi di apertura, né di gestione, né di estinzione, ad eccezione degli oneri fiscali.

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