Cos’è la telemedicina? Innovativa modalità per l’erogazione dei servizi sanitari

telemedicina

Da ultimo si parla spesso di telemedicina. Ma cos’è la telemedicina? Si tratta di un’innovativa modalità per l’erogazione dei servizi sanitari. La novità consiste nel fatto che la prestazione avviene attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative. Si tratta, cioè, nello specifico, di offrire i classici servizi diagnostici terapeutici in maniera digitale. Il tutto, consente non di sostituire la tradizionale prestazione sanitaria, ma di integrarla per migliorarne l’efficacia e l’efficienza. Il concetto di che trattasi, inoltre si articola in tre sottoconcetti. In primis, abbiamo la telemedicina specialistica, che consiste in una tele visita, un tele consulto e una tele cooperazione sanitaria. Essa viene utilizzata per le patologie acute o croniche e per le situazioni post-croniche. Poi, vi è la tele-salute, predisposta prevalentemente per patologie croniche ed infine la tele-assistenza, rivolta per lo più ad anziani, disabili e persone con disagi.

Le finalità, i vantaggi e gli svantaggi della telemedicina

Si è risposto alla domanda: “che cos’è la telemedicina?”, chiarendo che essa è un’innovativa modalità per l’erogazione dei servizi sanitari. Ora, soffermiamoci su quale sia la sua finalità generale e soprattutto sui vantaggi e gli svantaggi che reca con sè. Innanzitutto, le finalità sono quelle di diagnosi e cura ma anche di prevenzione delle situazioni già classificate a rischio o per persone già affette da patologie. Inoltre, essa è finalizzata alla riabilitazione e monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti in cura e per i quali sussista già una diagnosi. Ebbene, il vantaggio di questa pratica innovativa sarebbe quello di monitorare e visitare i pazienti a distanza, consentendo loro di rimanere a casa. Quindi, certamente, un punto a favore è la indubbia comodità di questo strumento. Tuttavia, il rischio risiede nell’esatto risvolto della medaglia di quanto fin qui illustrato, considerato che la visita dal vivo, consente al medico di poter effettuare una più corretta diagnosi. Quindi, il rischio più allarmante risiederebbe proprio nel più elevato margine di rischio e nella maggiore difficoltà di effettuare una diagnosi adeguata. Inoltre, a questo si aggiungono i possibili raggiri che potrebbero provenire da fantomatici medici o truffatori.

Cosa ne pensa la Corte di Cassazione

La telemedicina è oramai un concetto che ha preso piede. A dimostrarlo è la circostanza che essa è, addirittura, giunta al vaglio della Corte di Cassazione. Il suo esordio in giurisprudenza è, infatti, avvenuto con la sentenza della Suprema Corte n. 38485/2019. Con essa si è chiarito che un’attività può qualificarsi come telemedicina quando, in un determinato centro, vengono raccolti soltanto dati anamnesici, i quali sono poi trasmessi ed elaborati in un altro luogo. In altre parole, si stanno gettando le basi giurisprudenziali per riconoscere come lecite ed autorizzate determinate attività, che nascono, appunto, con la qualifica di telemedicina.

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