Cosa succede se non si spendono tutti i soldi del reddito di cittadinanza?

reddito di cittadinanza

Se succede che un mese non si spendono tutti i soldi che arrivano con il reddito di cittadinanza che fine fanno quelli messi da parte? Oltre a sapere cosa si può e cosa è assolutamente vietato comprare con la ricarica del sussidio governativo il beneficiario deve raccogliere altre informazioni. Bisogna sapere entro quanto tempo si può spendere l’importo dell’assegno che mensilmente l’Inps ricarica sulla card. Ciò perché il contribuente potrebbe incappare nella spiacevole situazione di vedersi sottratta la somma di denaro che ha messo da parte.

Vediamo come fare per evitare il rischio di subire decurtazioni sulla ricarica. Chi non ha mai percepito il reddito di cittadinanza potrebbe non conoscere le condizioni basilari che bisogna rispettare per non perdere il beneficio economico. Deve pertanto sapere cosa succede se non si spendono tutti i soldi del reddito di cittadinanza e se vi sono eccezioni alla normativa dell’ammortizzatore.

Il contribuente che ha inviato all’Inps la domanda per ottenere il RdC attualmente si trova in una situazione economica molto precaria. Se ha dovuto far ricorso all’aiuto governativo di sicuro ha perso l’occupazione lavorativa o ha subito una prolungata sospensione della stessa. L’ondata epidemiologica ha provocato un arresto totale dell’attività produttiva e moltissimi lavoratori non hanno più gli strumenti per raggiungere l’autonomia economia. Per sostentare se stessi e la famiglia hanno dovuto inoltrare richiesta al Governo di sussidi finanziari e per la prima volta si trovano alle prese con i requisiti e obblighi del RdC.

Cosa succede se non si spendono tutti i soldi del reddito di cittadinanza?

Il beneficiario del reddito di cittadinanza che non conosce ancora la normativa relativa al sussidio sappia che non può accumulare denaro sulla card. Di conseguenza, il contribuente non deve accantonare somme di denaro in previsione di spese future. Deve piuttosto spendere l’intero importo dell’assegno che giunge sulla carta entro il mese di erogazione o al massimo entro quello successivo.

Nell’articolo 3, comma 15 del Decreto 4/2019 si legge difatti che l’importo della ricarica “non speso ovvero non prelevato, ad eccezione di arretrati, è sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso”.

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