Cosa succede ai Paesi Emergenti e quali sono i rischi per Italia e Spagna?

ProiezionidiBorsa

Nel mio intervento nel Report di fine 2017 di ProiezionidiBorsa avevo pronosticato di allacciarsi le cinture di sicurezza nella seconda meta’ del 2018, sembra che questo utile suggerimento sia molto valido per molti asset, meno che per gli indici americani!

Molte delle correlazioni fra indici azionari internazionali e gli indici Usa stanno mostrando meno forza, come l’andamento di alcune valute dei Paesi Emergenti (Lira Tura e Pesos Argentino in testa) hanno visto perdere sino al 40% da maggio 2018.

Anche il nostro indice Mib ha fatto il record annuale e degli ultimi anni proprio a maggio 2018, prima di ripiegare di quasi un 20% con spread e rendimenti Btp a rialzo oltre il 3%!

Sembra quasi che i grandi investitori vogliano uscire dai Paesi piu’ deboli, colpendo le loro valute, le loro obbligazioni e le azioni delle banche, cosa che fortunatamente non e’ potuta accadere all’Italia (spread a rialzo e caduta dei titoli bancari sono comunque brutti segnali di sfiducia).

Per anni quando svolgevo l’attività di promotore finanziario, avevo seguito e tradato i mercati emergenti, sia per operazioni PIC (in unica soluzione) sia per alimentare PAC (versamenti periodici). Oggi aprendo qualche cassetto della memoria, sono andato a controllare uno dei migliori fondi che investe proprio sui mercati emergenti, quello di Carmignac gestion, societa’ di cui ho grande stima.

Ho potuto notare che da gennaio 2018 il Camignac Emergent segna un pesante -15% e un -9% a 12 mesi. L’avvertimento presente nel Report di fine 2017 si e’ quindi iniziato a verificare sicuramente in asset considerati deboli, come anche il nostro indice azionario italiano segna un poco brillante -7% da gennaio 2108…

Cosa potrebbe succedere se il contagio arrivasse dai mercati più deboli sino a quelli più solidi in questo momento, specialmente se uscisse una forte minusvalenza per qualche banca importante colpita da -40% della lira turca o del pesos argentino?

Anche l’indice azionario spagnolo e’ sotto pressione, per i tantissimi interessi spagnoli in Sud America, per l’esposizione delle banche spagnole in Sud America e anche per la situazione del Venezuela!

Come ha notato Gerardo Marciano studiando il grafico dell’Ibex, cedendo i 9300 punti, l’indice potrebbe perdere un 30%…

Nell’istogramma dell’articolo non compare poi “il nuovo” Bolivar venezuelano, che da quando e’ partito a meta’ agosto 2018, sembra aver perso almeno un 120% di valore rispetto al dollaro (fare calcoli precisi non e’ ancora facilissimo) . La manovra del Presidente Maduro di togliere 5 zeri delle banconote, non ha sortito quindi grandi effetti, anzi ha portato ulteriore sfiducia!

Tornero’ nei prossimi giorni su questi temi e con un FOCUS sul Venezuela, visto che nelle Canarie e’ confluita una grande quantita’ di esuli come in America e in Colombia. L’exodus dei venezuelani verso Colombia e Brasile ha i numeri e i contenuti dell’immigrazione clandestina dall’Africa verso il Sud Europa, e’ pero’ meno presente sulle prime pagine dei giornali, ma puo’ essere un ulteriore detonante della attuale crisi Sud America specie per il Brasile!

Le vacanze sono quindi finite, molta attenzione ai vostri investimenti e sempre pronti ad allacciarsi le cinture di sicurezza in questa fine 2018, si prospetta veramente un autunno caldo.

Dott. Riccardo Barbuti
Alternativa Tenerife

Consigliati per te