Cosa si può fare e cosa no in merito all’attività sportiva e motoria nelle zone gialle o arancioni o rosse

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Dal 6 novembre, il Governo ha deciso il monitoraggio di alcuni dati che scaturiscono dalla correlazione di 21 specifici parametri. Questi indicatori, combinati tra loro, determinano, infatti, a livello regionale, una classificazione del rischio, che va da moderato ad alto.

I parametri in causa stabiliscono anche degli scenari, da 1 a 4, in base all’indice di contagio o indicatore Rt. Detta più semplicemente, la combinazione di questi dati determina la classificazione delle Regioni in zona gialla, arancione e rossa. Ad ogni zona corrispondono misure, regole, comportamenti e restrizioni diverse, volti a contrastare la diffusione del virus.

In questa sede vediamo, nello specifico, cosa si può fare e cosa no in merito all’attività sportiva e motoria nelle zone gialle o arancioni o rosse.

Misure generali riguardo l’attività sportiva e valide per l’intero territorio nazionale

In relazione all’attività sportiva di base e quella motoria, sono chiuse le palestre e le piscine. Restano aperti i centri terapeutici e riabilitativi, nonché quelli impegnati in prestazioni assistenziali essenziali.

Sono aperti i centri sportivi, pubblici e privati, per la pratica di attività sportiva di base che si svolgono all’aperto, senza assembramento. In tal caso, dovranno essere rispettate le norme di distanziamento sociale. Faranno fede le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport. In questi centri non sarà possibile l’uso degli spogliatoi.

Restano funzionanti anche i centri di riabilitazione e di addestramento per il personale del Comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico. Ma solo nel pieno rispetto delle norme e dei protocolli vigenti.

Gli sport da contatto

Il Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport ha diramato un elenco degli sport da contatto la cui pratica è sospesa. Salvo non vengano svolte in forma individuale e all’aperto. È fatto salvo anche quanto stabilito in relazione agli eventi e alle competizioni sportive di interesse nazionale. Il riferimento, in questo caso, è all’art. 1, comma 9, lettera e) del DPCM del 3 novembre 2020.

È consentita l’attività sportiva individuale all’aperto, nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno due metri. Ci si potrà recare anche presso spazi cittadini attrezzati o parchi pubblici, se sono accessibili.

Anche per le attività sportive e motorie consentite, vanno, in ogni caso, rispettate le fasce orarie in cui saranno possibili gli spostamenti (dalle 5 alle 22).

Vediamo cosa si può fare e cosa no nelle zone rosse, arancioni e gialle

Delineiamo meglio cosa si può fare e cosa no in merito all’attività sportiva e motoria nelle zone gialle o arancioni o rosse.

Nelle zone arancioni, è valido quanto stabilito prima. Inoltre, le attività in questione, non potranno essere praticate al di fuori del proprio Comune, se non nei casi espressamente previsti. Il riferimento è all’art. 2, comma 4, lettera b, DPCM del 3 novembre 2020.

Nelle zone rosse, è sospesa la possibilità di svolgere attività sportiva di base presso i centri e i circoli, anche all’aperto.

È consentita l’attività motoria presso la propria abitazione, individualmente. Vige, in tal caso, l’obbligo di mascherina e il distanziamento interpersonale di almeno un metro.

“È altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva all’aperto e in forma individuale”. In tal caso si può accedere ad aree attrezzate e a parchi pubblici, se accessibili. Bisogna però evitare assembramenti e tenere una distanza interpersonale di almeno due metri.

Infine, in quest’articolo, esponiamo come trasformare casa propria in un piccolo campo di basket.

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