Cosa si nasconde dietro gli infiniti record di Wall Street

Borsa

A quanto pare non c’è nulla che possa intimorire Wall Street. Ieri la Borsa statunitense ha segnato sul Nasdaq l’ennesimo record storico. L’indice dei titoli tecnologici, infatti, ha visto quota 15.700 punti per la prima volta nella storia. Non sembrano esserci timori per le decisioni cinesi riguardanti i sempre maggiori controlli sulle aziende informatiche. Per non parlare del panorama internazionale, con una Wall Street a dir poco impermeabile rispetto a quanto sta accadendo in questi giorni in Afghanistan.

Focalizzandosi sulla piazza di scambio a stelle e strisce, inoltre, non sembra nemmeno preoccupare il ritorno dei contagi. In questo caso, però, non è solo la variante Delta a spaventare. All’orizzonte l’OMS ha rilevato una nuova variante, ribattezzata MU e inserita nella lista di quelle da monitorare. Ovviamente occorreranno altre osservazioni e studi per decretarne il livello di pericolosità. Ma cosa si nasconde dietro gli infiniti record di Wall Street? Una domanda che diventa ancora più pregnante alla luce degli ultimi dati sul mondo del lavoro. In particolare sui dati ADP riguardanti le assunzioni nel settore privato americano ad agosto. Contro attese che parlavano di 613mila nuove unità, non si è andati oltre le 374mila. Ad ogni modo un risultato comunque superiore alla stima precedente ferma a 326mila.

Come sa chi opera in Borsa, settembre è statisticamente un mese alquanto complesso. Anzi, per essere precisi, è il peggior mese dell’anno. Invece, a dispetto delle statistiche, il ritorno alle varie attività, dopo la pausa estiva, quest’anno potrebbe però offrire spunti interessanti per gli investitori. Oltre che interessanti casi di osservazione sulle singole storie.

Cosa si nasconde dietro gli infiniti record di Wall Street

Un primo esempio lo si è avuto ieri con il caso di Zoom. Dopo conti del secondo trimestre e soprattutto dati previsionali non esaltanti, il titolo della Borsa statunitense è crollato. Si tratta di una situazione paradigmatica perché Zoom, come molti altri titoli della galassia hitech è stato al centro dell’attenzione durante la prima fase della pandemia. Ovvero quando il mondo del lavoro si era concentrato sulle immense possibilità offerte dallo smart working e dalle call conference.

Consigliati per te