Cosa si diranno Draghi e Biden nell’incontro del prossimo 10 maggio? Tra indiscrezioni, versioni ufficiali e strategie possibili

Draghi

Ufficialmente la visita di Mario Draghi al Presidente degli Stati Uniti, Joseph Biden è dovuta a motivazioni lusinghiere. Il Governo rende noto che si parlerà di «coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia». Ancora «saranno discusse le eccellenti relazioni bilaterali e riaffermata la solidità del legame transatlantico. Sarà affrontata la cooperazione nella gestione delle sfide globali, dalla sicurezza energetica, dal rilancio dell’economia allo sviluppo della sicurezza transatlantica […]». Fin qui tutto chiaro.

I nodi

Di solito, le visite istituzionali sono occasioni importanti per venire a patti. Per trattare e concordare un reciproco scambio di convenienza. Potremmo pensare che in cambio della completa e incondizionata adesione italiana all’America soprattutto rispetto al fronte ucraino, Draghi possa chiedere qualcosa. Magari più gas o almeno a prezzi competitivi; un po’ di petrolio, che ancora ci serve e altre materie prime. Pure un po’ di grano. Può sembrare la raccolta per il pacco da inviare ai Paesi poveri ma ci siamo ridotti così. Anche se a livello istituzionale prevale, come si conviene, il politically correct e quindi queste cosucce di non poco conto passano sotto il nome di «accordi»,  «sinergie», «bilaterale». E molto altro.

Cosa si diranno Draghi e Biden nell’incontro del prossimo 10 maggio? Tra indiscrezioni, versioni ufficiali e strategie possibili

Le visite di persona hanno una forte valenza significativa e non accadono mai per caso. Né per pura cortesia. I maligni vedono dietro questa incondizionata volontà di inviare armi all’Ucraina, sul quale vige adesso anche il Segreto di Stato, l’intenzione di Draghi di puntare alla Nato. In qualità di inquilino prediletto e di ruolo da leader. Se è così lo capiremo solo nel tempo.

Le ambizioni di Draghi

Fatto sta che Super Mario non ha intenzione di continuare a fare il Presidente del Consiglio. Così dice e in verità non ci sembra sia in aria di campagna elettorale. Ci pare pur vero che abbia ambizioni. Quello sì. Dapprima si era detto per la carica di Presidente della Repubblica, poi stroncata dalla necessità di governare il Paese. Adesso si dice della Nato. Può essere. E questo periodo tormentato e bellicoso starebbe servendo la palla al giocatore. In campo a muso duro e a braccetto con Biden.

Cosa si diranno Draghi e Biden realmente, con molta probabilità non lo sapremo. Per il semplice fatto che negli incontri istituzionali c’è sempre una relazione di fronte i media e molto altro a microfoni spenti. Tra un caffè e l’altro, nei corridoi delle stanze ovattate. Così si viene a patti. Probabilmente non avverrà nulla di tutto ciò però la domanda può essere lecita, fermo restando che l’Italia certamente vuole sostenere l’Ucraina. Ma gli episodi recenti fanno pensare e immaginare i possibili sviluppi futuri nella relazione tra Italia e States. Tra Draghi e Biden.

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