Cosa scegliere tra buoni fruttiferi postali e BTP per assicurarsi il massimo guadagno?

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Tra gli strumenti preferiti dai risparmiatori sul reddito fisso, buoni fruttiferi postali (BFP) e titoli di Stato fanno la parte del leone. Garanzia del capitale (per i BTP, a scadenza), facilità di comprensione e tassazione agevolata li rendono perfetti agli occhi di molti risparmiatori.

Tuttavia, oggi con l’inflazione in crescita (qui i consigli per evitare la mazzata finale) e i prezzi tirati dei bonds, non ci si può concedere il lusso di sbagliare strumento.

Vediamo allora cosa scegliere tra buoni fruttiferi postali e BTP per assicurarsi il massimo guadagno.

Il Rendistato sugli attuali BTP

Per i titoli di Stato, il riferimento primo è al Rendistato relativo al mese di giugno. L’indice generale è stato pari a +0,459%, in discesa rispetto allo 0,578% di maggio. A partire da febbraio (0,290%), infatti, sul mercato obbligazionario è iniziata una fase di vendita che ha portato a una crescita dei rendimenti fino a maggio. Poi il trend si è arrestato e invertito, almeno per adesso.

A giugno, il rendimento medio dei BTP in base alla vita residua è stato pari a:

a) –0,403% tra 12 e 18 mesi;

b) –0,403% tra 1 anno e 7 mesi e 2 anni e 6 mesi;

c) –0,341% tra 2 anni e 7 mesi e 3 anni e 6 mesi;

d) –0,040% tra 3 anni e 7 mesi e 4 anni e 6 mesi;

e) +0,206% tra 4 anni e 7 mesi e 6 anni e 6 mesi;

f) +0,505% tra 6 anni e 7 mesi e 8 anni e 6 mesi;

g) +0,818% tra 8 anni e 7 mesi e 12 anni e 6 mesi.

I rendimenti dei buoni fruttiferi postali

A differenza dei BTP, i buoni postali riconoscono sempre un tasso d’interesse positivo. Esso è crescente e funzionale al tempo di possesso.

Il buono ordinario offre tassi fissi che vanno dallo 0,05% dal primo al quarto anno (incluso), poi sale fino allo 0,20% del decimo anno.

Il buono 3X4 riconosce lo 0,10% al termine del terzo anno, poi lo 0,20% dopo il secondo triennio e infine lo 0,30% alla fine del nono anno.

Infine il rendimento del buono 4X4 è rispettivamente dello 0,20% e dello 0,30% al termine del quarto e ottavo anno.

Infine, nell’articolo di cui qui il link illustriamo quanto rendono 10mila euro investiti in buoni fruttiferi a lungo termine.

Dunque, cosa scegliere tra buoni fruttiferi postali e BTP per assicurarsi il massimo guadagno?

Si comprende dunque quanto sia importante avere chiaro in mente la durata del proprio investimento.

Fino a 5 anni scarsi, solo i buoni offrono rendimenti sempre positivi. Nell’intervallo 5-8 anni di durata in genere sussiste un lieve vantaggio dei buoni sui bonds. Dagli 8 anni in poi la situazione s’inverte decisamente per quel che riguarda il rendimento.

Tuttavia, vanno fatte due importanti precisazioni. Solo i BFP garantiscono sempre il 100% del capitale, anche in caso di rimborso anticipato del prodotto. Viceversa, i titoli di Stato possono generare una perdita o un guadagno in conto capitale se liquidati anzitempo.

Infine, chi ha adeguata propensione al rischio e relativa dimestichezza con i mercati, potrebbe anche optare comunque per un BTP a cedola interessante. E liquidare il prodotto al momento giusto, magari provando a conseguire anche un guadagno in conto capitale.

Approfondimento

BTP 5,25% da seguire per cogliere l’occasione giusta e fare una piccola fortuna.

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