Cosa riserva il futuro ai mercati azionari? Il peggio è alle spalle?
Molti si chiedono se questa crisi abbia “parentela” con quelle precedenti del 1987 o 2008 dal punto di vista ( almeno ) finanziario.
L’indice bancario europeo è in calo di oltre il 70% dal 2008, poiché il coronavirus sta bloccando tutte le principali economie, ancora alle prese con le questioni ereditate dal precedente crollo finanziario.
Uno dei principali problemi legati alla crisi è il livello dei crediti in sofferenza. Si prevede che il coronavirus aggraverà il livello dei crediti inesigibili delle banche, dato che molte piccole e medie imprese sono state costrette a chiudere e faranno fatica a ripagare i propri debiti. Infine, i tassi d’interesse bassi stanno intaccando i profitti.
Guardiamo però cosa succede dal punto di vista analitico e prendiamo come riferimento l’indice S&P500 .
Cosa riserva il futuro ai mercati azionari? Il peggio è alle spalle? Analisi dello S&P 500
L’indice che capitalizza 500 aziende americane è andato al tocco di 2.170 future con un ribasso sostanziosi di 1200 punti circa in un mese borsistico con una percentuale del 35% ossia tra le piu’ grosse della storia dei mercati azionari rapportando il tutto al tempo
Le banche centrali non si sono fatti attendere mettendo sul tavolo un “Piano Marshall 2.0 ” ( dei nostri giorni ) . Questo è servito a placare l’emotività degli investitori consentendo i minimi relativi registrati il mese di Marzo 2020
Di seguito i rendimenti dell’indice S&P500 :
Mensile di aprile -3.18% , Annuale -26.26%
Pausa per prendere fiato?
Il pericolo di vendite forti causate dal panico è alto nei mercati , ricordiamo che l’indice S&P500 ( cosi come gli altri americani ed europei ) hanno “snobbato”il pericolo. I mercati americani, cosi , come quelli europei si sono spinti a quotazioni vertiginose senza quasi nessuna sosta prima del ribasso dell’ultima di febbraio 2020
I gestori erano tutti troppo ottimisti ; le vendite sostanziali ci sono state solo l’ultima settimana di febbraio 2020 mentre il virus prendeva piede già a gennaio 2020 come fatto concreto da “combattere” .
Moltissimi comparti finanziari sono scesi a capofitto”, evidentemente il clima e la storia che “la liquidità sostiene le quotazioni al rialzo!” era fin troppo positivo in tempi cauti e con tematiche insidiose.
La possibilità di vedere nuovi minimi annuali non è da escludere totalmente. Graficamente siamo ridosso di un punto importante sia nel vecchio continente e in America e pensare che l’azionario possa accelerare al rialzo prima di un vaccino contro il Covid-19 è una possibilità bassa .