Cosa rischia l’inquilino se è in affitto in nero?

Quali spese spettano all’inquilino in affitto

In questo articolo vedremo in 2 minuti cosa si intende per affitto in nero. Come funziona il contratto di locazione e quali sono i rischi che si corrono nel caso in cui questo non venga registrato. Soprattutto, cosa rischia l’inquilino se è in affitto in nero? Ti consigliamo anche la lettura di questo articolo della redazione Diritto e Fisco sulla convenienza o meno della cedolare secca

Reato o semplice sanzione?

Con il contratto di affitto una parte (locatore) permette il godimento di un bene immobile ad uso abitativo ad un’altra (locatario). L’inquilino dovrà versare un canone periodico concordato con il proprietario. Il contratto per essere valido dovrà essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro i 30 giorni successivi dalla stipula. Secondo la Legge di Stabilità 2016 il proprietario è tenuto ad effettuare la registrazione. Nel caso di contratto d’ affitto in nero, quindi non registrato, la scrittura tra le parti è come se non esistesse.

Contestualmente alla registrazione vi sarà il pagamento di un’imposta di bollo, a carico del proprietario e un’imposta di registro, divisa al 50% tra proprietario ed inquilino. Al costo della registrazione il proprietario dovrà aggiungere alla fine dell’anno l’imposta sul reddito o la cedolare secca. Sulla base di ciò l’affitto in nero andrebbe ad inquadrare un illecito amministrativo e quindi una vera e propria evasione fiscale. L’evasione fiscale, però, diventa reato solo se l’imposta evasa è superiore ai 100.000 euro.

Cosa rischia l’inquilino se è in affitto in nero?

Abbiamo visto che l’inquilino ha una responsabilità solidale con il proprietario in merito all’imposta di registro. Quindi nel caso in cui il contratto non venisse registrato sarebbe richiamato a corrisponderla. L’inquilino che per evitare le sanzioni volesse registrare il contratto di sua iniziativa potrà farlo. Avrà poi, la possibilità di richiedere il rimborso della somma versata al proprietario. Inoltre, nel caso di contratto nullo poiché non registrato il padrone di casa potrebbe in qualsiasi momento richiedere l’uso dell’immobile. Il proprietario però, non avendo registrato il contratto non potrà avviare una procedura di sfratto. Ma questo non vuol dire che l’inquilino possa occupare l’immobile quanto tempo vuole. Infatti, il proprietario potrebbe promuovere un’azione di occupazione senza titolo. Questa azione, anche se non avrà i tempi veloci dello sfratto, sarà comunque diretta a mandare via l’inquilino. Con il rischio ulteriore di dover corrispondere un risarcimento del danno per occupazione abusiva dell’immobile.

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