Cosa preoccupa di più i mercati in questo momento, il rischio geopolitico o quello climatico?

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Cosa preoccupa di più i mercati in questo momento, il rischio geopolitico o quello climatico? Gli ultimi mesi sui mercati, da poco dopo metà febbraio ad oggi, saranno ricordati sui libri di Storia. E saranno ricordati a lungo anche dai mercati stessi. Mai si era avuta, infatti, una caduta così profonda e così veloce. E poi mai si era avuta una ripresa altrettanto veloce che annullasse, in alcuni casi (vedi America) la caduta medesima. Mai in soli 3 mesi si era ritornati al punto di partenza (ancora in America), come se non fosse successo niente. Mai si era avuta una risposta così pronta e, soprattutto, così forte, da parte di banche centrali e governi.

Ovviamente il tutto è da ricercare nella straordinarietà dell’accaduto. Per la prima volta in più di un secolo, infatti, i mercati finanziari hanno dovuto fare i conti con una crisi esogena di natura non finanziaria o economica. L’ultima fu, non a caso, l’epidemia di Spagnola post Prima Guerra Mondiale. Da allora c’è stata la Grande Depressione, ma fu di origine prima finanziaria e poi economica. Fu economica la crisi petrolifera dell’inizio degli anni ‘70. Furono finanziarie le crisi del giovedì nero del 1987, il crollo delle dot.com nel 2000 e, soprattutto, la crisi dei subprime. Che, infatti, è passata alla storia come Grande Crisi Finanziaria o Grande Recessione, viste le enormi ricadute economiche che ebbe. A fronte di tutto quanto esposto sopra, viene quindi spontaneo porsi la domanda del titolo. Cosa preoccupa di più i mercati in questo momento, il rischio geopolitico o quello climatico?

Cosa preoccupa di più i mercati in questo momento, il rischio geopolitico o quello climatico?

Se lo sono chiesti anche nella redazione di un noto magazine finanziario inglese rivolto ai professionisti dell’investimento, ossia i consulenti. Ed hanno implementato nei loro articoli un piccolo strumento. Uno strumento che fa vedere, alla base di ciascuno dei suddetti articoli, un indicatore che, in tempo reale, mostra quale sia l’opinione degli operatori dei mercati. Questa opinione, secondo chi ha creato questa piccola indagine, vede due grossi rischi, in questo momento storico. Il primo geopolitico, il secondo climatico. Perché questi due, in particolare? E quali sono le opinioni dei consulenti in merito ad essi?

Vediamo di scoprirlo.

Il rischio geopolitico è sotto gli occhi di tutti. Stati Uniti e Cina sono sui lati opposti della barricata. Un governo democratico da una parte, un governo autoritario dall’altra. Due visioni diverse dell’economia e della finanza. Un sistema chiaramente di libero mercato; l’altro di mercato aperto, ma strettamente controllato. Una guerra commerciale che sfocerà senza dubbio in una guerra per il dominio tecnologico, nel prossimo futuro. E non ci sono solo le due nazioni sunnominate, chiaramente, a rendere la questione geopolitica di primaria importanza. L’Europa è probabilmente nel momento più difficile della sua storia, con le divisioni interne all’Unione Europea esacerbate dalla situazione indotta dalle chiusure dovute al corononavirus. Molti stati, nel mondo, stanno approfittando delle problematiche relative alla pandemia per esercitare un maggior controllo sulle popolazioni, a volte nel bene, a volte nel male, purtroppo.

Il rischio climatico è altrettanto importante, se non di più. Non c’è un altro pianeta. Non c’è una soluzione B a cui aggrapparsi. C’è solo la Terra, e solo il rispetto del pianeta sul quale viviamo potrà garantire a figli e nipoti di avere una vita quanto migliore possibile. Purtroppo le vicissitudini della pandemia hanno fatto dimenticare gli sforzi enormi che avevano caratterizzato il 2019 in questo campo. Greta Thunberg e tutte le sue campagne di consapevolezza, esplose a livello mondiale, sembrano cadute, colpevolmente, nel dimenticatoio.

Il sondaggio in tempo reale

Non è un caso, infatti, che il sondaggio in tempo reale di cui vi abbiamo parlato prima veda una discreta prevalenza, al momento, per il rischio percepito come più concreto, ovverosia quello geopolitico. Le percentuali, infatti, sono che il 41% vede come dominante questo rischio, il 34% ritiene più grave quello climatico, e il 25% è al momento neutrale.

Le motivazioni di questa prevalenza? Al di là di quanto detto finora, si ritiene che la questione climatica possa anche essere affrontata in un secondo tempo- Quando sarà finita l’emergenza coronavirus, per esempio. O quando si saranno diradate le nubi geopolitiche. Purtroppo è proprio questo rinvio continuo che ha reso il clima una questione estremamente importante e non più rinviabile. Ma molti non sembrano capirlo, anche sui mercati.

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