Cosa potrebbe succedere se il genere umano venisse privato dell’elettricità, comunicazioni e altri servizi anche se per poco tempo?

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AUTORE DIABOLIK

Oggi leggevo l’articolo riportato qui di seguito (il link all’articolo originale è http://www.lescienze.it/news/2014/08/04/news/supertempesta_solare_danni_infrastrutture_evento_carringto-2235145/?ref=nl-Le-Scienze_08-08-2014) è mi ponevo la domanda del titolo di questo post.

Come reagirebbero i mercati finanziari

Se l’intensità della tempesta è tale da alterare fortemente il campo magnetico terrestre, “azzerandolo” sia pur temporaneamente, si potrebbero avere enormi picchi di correnti elettriche nel terreno e nelle linee di trasmissione aeree, con un effetto devastante non solo sui sistemi di comunicazione ma anche sugli impianti di generazione e distribuzione dell’energia elettrica, paralizzando servizi essenziali come i trasporti e la sanità.

“Senza energia, la gente avrebbe problemi anche a rifornire la propria auto nelle stazioni di servizio, a prelevare denaro dal bancomat e pagare on-line. Anche i sistemi idrici e fognari sarebbero colpiti, e questo significa che nelle aree urbanizzate si presenterebbero rapidamente emergenze sanitarie”, scrive Dave.

Sicuramente non la prenderebbero bene….

L’aspetto intrigante è che la probabilità che avvenga nel corso del prossimo decennio è pari al 12 per cento. Una probabilità non piccola che l’evento catastrofico accada proprio nel periodo in cui ci aspettiamo una catastrofe anche sui mercati finanziari.

Buona lettura

(il link all’articolo originale è http://www.lescienze.it/news/2014/08/04/news/supertempesta_solare_danni_infrastrutture_evento_carringto-2235145/?ref=nl-Le-Scienze_08-08-2014)

Una tempesta solare particolarmente intensa potrebbe mettere in ginocchio i sistemi di comunicazione, trasporto e fornitura di energia elettrica, tutte infrastrutture cruciali per la nostra società. Dato che l’ultimo “evento Carrington”, come sono chiamate dagli addetti ai lavori questo tipo di tempeste, risale al 1859 e che si stima che si verifichino in media ogni 150 anni, un gruppo di ricercatori lancia un appello perché vengano prese misure che possano mitigarne i potenziali effetti (red)

La domanda non è se, ma quando. Quando, cioè, si verificherà una tempesta solare in grado di interferire pesantemente con le infrastrutture di comunicazione ed energetiche della Terra. Ad affermarlo è Ashley Dale dell’Università di Bristol, membro di un gruppo internazionale di ricercatori che ha effettuato un’analisi di rischio sulle “super-tempeste solari” e sul loro potenziale impatto, e che ha firmato un articolo su “ Physics World”.

Le tempeste solari sono causate da violente eruzioni sulla superficie del Sole durante le quali avvengono espulsioni di massa coronale (CME). Le CME sono gli eventi più energetici del nostro sistema solare e coinvolgono enormi bolle di plasma proiettate dalla superficie del Sole nello spazio, accompagnate da forti anomalie dei campi magnetici.

Se l’intensità della tempesta è tale da alterare fortemente il campo magnetico terrestre, “azzerandolo” sia pur temporaneamente, si potrebbero avere enormi picchi di correnti elettriche nel terreno e nelle linee di trasmissione aeree, con un effetto devastante non solo sui sistemi di comunicazione ma anche sugli impianti di generazione e distribuzione dell’energia elettrica, paralizzando servizi essenziali come i trasporti e la sanità.

“Senza energia, la gente avrebbe problemi anche a rifornire la propria auto nelle stazioni di servizio, a prelevare denaro dal bancomat e pagare on-line. Anche i sistemi idrici e fognari sarebbero colpiti, e questo significa che nelle aree urbanizzate si presenterebbero rapidamente emergenze sanitarie”, scrive Dale.

La più grande super-tempesta solare registrata è avvenuta nel 1859 ed è conosciuta come “evento Carrington”, dal nome dell’astronomo britannico Richard Carrington che aveva rilevato il massiccio brillamento solare che l’aveva preceduta. In quell’occasione fu liberata una quantità di energia equivalente a quella che sarebbe stata liberata da 10 miliardi di bombe di Hiroshima esplose contemporaneamente, ma senza che ciò provocasse seri problemi dato che al tempo l’unica infrastruttura sensibile era rappresentata dai meno di 200.000 chilometri di linee telegrafiche. Ma oggi le cose oggi potrebbero andare molto diversamente.

Considerato che si stima che in media si verifichi un evento Carrington ogni 150 anni, la probabilità che avvenga nel corso del prossimo decennio è pari al 12 per cento. Per questo, avverte Dale, sarebbe bene che le autorità nazionali e internazionali adottassero serie misure per attenuare l’impatto di un simile evento.

Alcuni ricercatori hanno proposto la messa in orbita di una serie di satelliti per un più attento monitoraggio dell’attività solare, che potrebbe rilevare segnali premonitori di un evento Carrington con una settimana di anticipo, un tempo sufficiente per disattivare temporaneamente in modo programmato le infrastrutture più sensibili, riorientare i satelliti per cercare di proteggerli ed evitare il caos aereo. Secondo Dale, sarebbe comunque più sicuro riprogettare e sostituire i satelliti attualmente in uso, così da renderli meno sensibili agli improvvisi sbalzi di radiazioni dovuto alle tempeste solari.

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