Cosa potrebbe fermare il ribasso dei mercati? Le attese per la prossima settimana

ProiezionidiBorsa

Dopo una settimana di borsa di quelle toste come non si vedeva da tempo, in cui gli orsi hanno dominato sui mercati,  ci si interroga su cosa possa aiutare la diga dei prezzi a tenere ovvero a cedere definitivamente a un sell-off in stile dei vecchi ottobre nero…
Se ci si appella ai dati macro in arrivo ben poche sono le probabilità che i mercati possano trovare un appiglio.

Con la FED in movimento restrittivo in ambito monetario e la BCE che invece di calmierare le acque, a parole attacca il governo italiano (anche se scordiamoci di attribuire questo crollo globale dei mercati sia determinato, se non in misura marginale, alle nostre vicende interne) qualsiasi dato può prestarsi  una lettura bivalente, anzi per stare al crisma schizofrenico attuale dei listini, bipolare.

Farei però molta attenzione al dato sulle vendite di lunedì pomeriggio sui mercati USA.

I listini americani hanno partecipato con gusto a questo ribasso che da loro mancava da molto , troppo, tempo almeno stando a uno studio statistico dei cicli di prezzo.
Orbene se le vendite al dettaglio risultassero molto positive darebbero in un solo colpo sia a Trump con la sua politica protezionistica che alla FED con il suo rialzo dei tassi.
Ergo agli indici USA non resterebbe altro che invertire la rotta. E se le borse USA rimbalzano convinte anche le altre si adegueranno.

Altri spunti di potenziale ottimismo non ne vediamo. Certo su base statistica a livello mensile siamo già molto tirati ma questo non toglie che spazi potenziali tipici dei crash ve ne siano ancora.

Così come scritto sopra non può essere attribuita all’Italia questa negatività diffusa dei prezzi
Pertanto, nemmeno un migliore e più chiaro pronunciamento di Draghi in merito a un prolungato ed incisivo  sostegno dei nostri BTP potrebbe calmierare il trend dei mercati ed invertire la rotta ma sarebbe comunque variabile importante per dare un po’ di maggior forza ai supporti di prezzo che in fase di set-up sono stati testati.

In questo senso potrebbe venire in soccorso a Draghi una bilancia commerciale UE che pubblicata martedì mattina mostri segnali molto forti e oltre il consensus o parecchio meglio della precedente rilevazione.

Viceversa le “arnie” colme di miele in grado di scatenare ancora di più gli orsi saranno molte e sparse lungo la settimana.

Da temere ovviamente in prima fila nella considerazione, le emissioni del debito pubblico italiano, ma non solo, che se dovessero andare deserte o semi-deserte, in attesa di condizioni che si assestino a rendimenti più alti,darebbero linfa ai peggiori istinti di breve con prezzi a rotta di collo.

Così come le varie rilevazioni sugli indici dei prezzi dei mercati saranno da temere ben monitorate.

In particolare  ci si riferisce all’ indice di prezzi al consumo britannico in uscita mercoledì. Se questo dato dovesse uscire sopra la attese darebbe ancora più forza alla BOE nel proprio intento, pur in piena Brexit, di stringere ancora di più sul fronte monetario.

E visto che ultimamente la BOE anticipa la Fed pensare a una Banca Centrale USA ancora più agguerrita avrebbe sui listini l’effetto di una bomba.

Che dire? Massima attenzione ai dettagli una via per sfruttare e/o superare al meglio questa , ultimamente, inusitata , fase ad alta volatilità.

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