Cosa mettere in portafoglio fra azioni e obbligazioni? Ecco cosa dice l’ educazione finanziaria

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Cosa mettere in portafoglio fra azioni e obbligazioni?  E’ nato prima l’uovo o la gallina (spoiler: l’uovo)? La domanda è antica quasi come il mondo, e sembra non entrarci niente con investimenti e finanza, ma in realtà è esemplificativa. Perché la dicotomia di questa eterna domanda, la cui risposta è in realtà ben nota, è sintomatica di una questione che da sempre attanaglia i risparmiatori. E’ meglio investire in azioni o in obbligazioni? Prima di rispondere con una semplice tabella storica, è bene evidenziare una cosa. La risposta dipende, in prima istanza, da un solo fattore: il rischio che si è disposti a correre nell’investire. In seconda istanza, dalle proprie inclinazioni personali che però, a ben vedere, non sono altro che il rischio di cui si è appena parlato, declinato in maniera leggermente diversa.

Parlavamo di tabelle. Bene, guardate questa.

 

Come potete vedere, non è nient’altro che la performance degli ultimi 20 anni di diverse asset class, annualizzata. Il che vuol dire che, ogni anno, quella determinata asset class rende al risparmiatore quella determinata percentuale. In un altro articolo commenteremo la tabella nel suo complesso. A noi interessa, adesso, focalizzarci solo sulle azioni (rappresentate dallo S&P 500), sulle obbligazioni (rappresentate dai bonds), e sulle strategie intermedie. Che cosa si vede da questa tabella? Azioni o obbligazioni, quindi, per l’investitore medio?

Cosa mettere in portafoglio fra azioni e obbligazioni?

Premettiamo che la prima colonna a destra è il ritorno annuale dell’investitore medio, il classico fai-da-te. Un misero 1,9%, inferiore persino all’inflazione, quindi negativo in termini reali di -0,3%. Detto questo, i bond rendono un 5% annuo, mentre le azioni il 6,1%. E già questo mette una pietra tombale sulla domanda posta nel titolo. Le strategie miste, il 60/40 ed il 40/60 (la prima parte della frazione è la percentuale di azioni, la seconda quella di obbligazioni) ottengono, ovviamente, dei risultati intermedi.

Quindi, tirando le somme, le azioni sono più performanti delle obbligazioni, a livello storico. E questo, se non vivete su Marte, dovreste già saperlo. Quanto siano più performanti, se non lo sapevate, lo avete scoperto oggi. Semmai potremmo discutere se il rischio implicito nelle azioni, che è maggiore delle obbligazioni, giustifica l’1,1% di sovraperformance. O se ce ne vorrebbe di più, di maggiore performance, per investire in azioni. Ma questo lo vedremo in un altro articolo…

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