Cosa lascerà alla storia Mario Draghi

mario draghi

 Per capire cosa lascerà alla storia Mario Draghi occorrerebbe un libro.

Nel dovere di sintetizzazione cui ci accingiamo va premesso che in un ruolo tanto delicato una eccessiva personalizzazione può, a prescindere, risultare eccessiva e sbagliata.

Mario Draghi negli anni ha certamente portato avanti le proprie idee e convinzioni ma anche senz’altro dovuto mediarle con quelle dei membri del suo board.

E poi certamente, mediati dai banchieri nazionali, anche gli influssi della politica, specie franco-tedesca, possono essere stati decisivi nel definire le politiche di indirizzo ed intervento della BCE.

Quindi andiamo a commentare consapevoli che non sapremo mai esattamente quanto è stato perfettamente nelle corde del CEO italiano.

Così come resterà misterioso quanto è stato frutto di mediazioni magari nemmeno gradite a Draghi stesso.

Cosa lascerà alla storia Mario Draghi: i lati positivi

Avere contrastato con successo la crisi subprime che, dopo gli USA, ha travolto anche il sistema bancario europeo è stato comunque un grande successo.

Draghi subentrò al francese Trichet che le cose erano ancora in alto mare.

Le coraggiose mosse di QE e TLTRO oltre al definitivo abbattimento dei tassi di interesse hanno evitato che qualche clamoroso caso alla Lehman Brothers si sviluppasse anche in Europa.

La capacità di evitare di passare per uomo di parte gli ha assicurato il secondo mandato e dato lustro agli italiani come uomini capaci di sfuggire a facili meccanismi di parte.

L’arte diplomatica si è poi espressa al meglio anche a livello dialettico pubblico.

Spesso le parole di Draghi sono bastate a calmierare i mercati e le Borse tanto da indurre qualcuno a soprannominarlo “whatever it takes”

Famosa frase utilizzata più  volte da Mario Draghi per esprimere la disponibilità della BCE a fare tutto quanto necessario per evitare il deflagrare di crisi europee fuori controllo.

In questo senso è anche importante l’eredità che lascia a Christine Lagarde condita dalle ultime dichiarazioni di apertura a una eventuale MMT.

Ovvero stampa di denaro da parte della banca centrale senza paritetica emissione di debito.

I lati negativi

I lati negativi sono per lo più i rovesci della medaglia di alcuni dei lati positivi.

Certo il QE è stato decisivo per salvare le banche ma certo non per risanarle.

La stretta creditizia post sub-prime non si è mai allentata.

E questo perché le banche coi soldi incassati dalla BCE in cambio di titoli di stato dovevano fare fronte alle proprie emissioni tossiche di bond con sottostanti crediti inesigibili, spesso addirittura a leva.

Il tutto mentre FED americana e BOE inglese spazzavano via di tutto dai caveau bancari senza distinguere tra governativi e corporate più o meno tossici.

E certamente senza emettere pari quantità di debito pubblico rispetto a dollari e sterline impiegati.

Il differente e molto migliore comportamento dei cicli economici americano e inglese affonda le radici in questa scelta non adottata da Draghi.

Quanto per sue idee personali e quanto per imposizioni teutoni non è possibile stabilirlo.

Tra l’altro cosa fondamentale questa precarietà delle banche lo ha convinto a non seguire la FED nel riportare i tassi in positivo quando anche l’Europa ha dato segnali seppur timidi di risveglio economico.

Magari in misura minore rispetto alla FED ma col senno di poi alzare un po’ i tassi era cosa da fare.

Infatti ora la BCE si trova a fronteggiare un rischio di recessione completamente spuntata sul fronte dei tassi.

La sua imparzialità verso l’Italia è stata in molti frangenti eccessiva nel senso che ha bacchettato anche in occasioni in cui le posizioni del Governo di turno erano chiaramente finalizzate al rilancio economico.

E non a spese gratuite…

Invece concessioni fatte a Spagna e Francia all’Italia non sono mai state consentite.

Poi Draghi a inizio 2019 predicava ancora la Germania come modello mentre rimbrottava l’Italia.

L’evoluzione dei dati macroeconomici dell’anno in corso lo ha clamorosamente smentito e per un Presidente della BCE non è certo una “toppata” da poco.

Solo il tempo comunque farà decantare le sensazioni dell’immediato e restituirà una lettura complessiva dell’eredità lasciata da Mario Draghi, comunque persona seria e rispettata a livello internazionale.

Consigliati per te