Cosa dice l’ONU della cannabis e cosa cambierà ora

cannabis

Era il 1961 quando l’ONU con la “Convenzione unica sugli stupefacenti” inserì la cannabis all’interno della tabella classificatrice delle sostanze più pericolose. Sono ormai passati quasi sessant’anni da quel momento e ora sembra che le cose si stiano smuovendo. Proprio in questo dicembre 2020 L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha preso una decisione storica. Vediamo assieme cosa dice l’ONU della cannabis e cosa cambierà ora.

Cosa è successo

È il 2 dicembre 2020 e la Commission on Narcotic Drugs (CND) delle Nazioni Unite approva la rimozione della cannabis medica dall’elenco delle sostanze stupefacenti. La cannabis infatti fino a qualche giorno fa era ufficialmente inserita nello stesso elenco delle sostanze più pericolose al mondo (come l’eroina).

Questa decisione finalmente scioglierà le molte incertezze e rimostranze che tutt’ora ancora circondano la cannabis. Incentiverà inoltre le ricerche in ambito medico. La cannabis è già usata con risultati positivi per i benefici che apporta al sistema nervoso. Si usa infatti per trattare malattie come la sclerosi, il morbo di Parkinson, i tumori, l’epilessia e i dolori cronici in generale.

Cosa cambierà riguardo la regolamentazione della cannabis

Cosa dice l’ONU della cannabis e cosa cambierà ora. In realtà la scelta dell’ONU è solo un valido riconoscimento delle proprietà benefiche della cannabis, ma i cambiamenti saranno probabilmente lenti. Spetta infatti alle singole Nazioni e ai loro governi il diritto di classificare la cannabis come legale o meno. Anche i controlli internazionali sulla produzione di questa sostanza probabilmente richiederanno ancora molto tempo per essere allentati.

Tuttavia la decisione dell’ONU è davvero importante e peserà considerevolmente sul futuro. Aiuterà infatti a velocizzare sia la legalizzazione sia la ricerca medica relativa alla cannabis. Questo permetterà a una sempre maggiore fetta di coloro che necessitano di questa terapia di poterla finalmente ricevere. Sono ancora molti infatti coloro che per vari motivi non riescono ad accedervi, con ovvie complicazioni di salute come conseguenza.

Consigliati per te