Cosa deve fare il dipendente se non riceve il TFR

tfr

Come sappiamo, il TFR spetta al lavoratore al momento della cessazione del rapporto. Tuttavia, se la somma spettante, non è corrisposta, nei tempi previsti dai contratti collettivi, sussistono degli strumenti di tutela attivabili. Allora, ci chiederemo quali sono i rimedi di legge, per far valere il diritto all’ottenimento del trattamento. In altri termini: “cosa deve fare il dipendente se non riceve il TFR?”. Partiamo col dire che il mancato pagamento della liquidazione, rappresenta inadempimento di un obbligo previsto dalla legge. Tuttavia, è consigliabile cercare di ottenere, nel più breve tempo possibile il risultato, prima di addivenire alle vie giudiziali. 

Quanto spetta a titolo di TFR e tempi di pagamento

Vediamo, anzitutto, quanto spetta al dipendente a titolo di TFR. Ebbene, il datore di lavoro è tenuto ad accantonare una quota annua, pari alla retribuzione erogata al dipendente, diviso 13,5. Inoltre, nel TFR vanno incluse tutte le somme pagate al lavoratore, di carattere non occasionale. Il tutto, con l’unica eccezione dei rimborsi spese. A fronte di ciò, i contratti collettivi possono prevedere che alcune voci retributive siano escluse dal calcolo di esso. Infine, la somma finale liquidata a titolo di TFR, sarà la somma di tutte le quote annualmente accantonate e rivalutate. Per quanto riguarda i tempi di liquidazione, invece, il credito corrispondente al trattamento, diviene esigibile alla data di cessazione del rapporto. Tuttavia, il CCNL può prevedere un termine di liquidazione, che solitamente si aggira attorno ai 30 o 60 giorni. Ciò, per consentire al datore di lavoro di effettuare un conteggio dettagliato delle spettanze.

Cosa deve fare il dipendente se non riceve il TFR

La spettanza del TFR viene solitamente corrisposta in un’unica busta paga e contiene:

  1. retribuzione del mese di fine rapporto;
  2. ratei di tredicesima e/o quattordicesima;
  3. indennità sostitutiva delle ferie e dei permessi non goduti;
  4. eventuale indennità sostitutiva del preavviso;
  5. trattamento di fine rapporto.

Quando, però, il datore di lavoro liquida le spettanze finali ma, ad esempio, non paga il TFR, come conviene muoversi? Ebbene, la prima cosa da fare, è segnalare la questione all’ufficio risorse umane. Tuttavia, se l’inadempimento persiste, va inviata all’azienda una formale intimazione a pagare. A quel punto, se neppure in questo modo il datore di lavoro si convince a pagare, occorre rivolgersi ad un avvocato. Quest’ultimo, dunque, procederà al recupero coattivo della somma spettante.

Approfondimento

Si può modificare la scelta sull’accantonamento del TFR al fondo pensione o in azienda?

Consigliati per te